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Racconti di diavoli e una favola – Robert Louis Stevenson

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Traduzione di ? Abeditore Collana Piccoli Mondi 83 pagine Lo ammetto, cerco di non giudicare mai un libro dalla copertina, ma non posso fare a meno di essere attratta e incuriosita da una grafica accattivante. In questo caso, la copertina ha avuto un ruolo importante, un libretto con un paio di storie (e una favola) e un bel disegno e via, l’ho comprato. In realtà, devo confessare con una certa vergogna che non credo di aver letto mai niente di Stevenson… salvo forse Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde , durante la prima adolescenza. Non ne sono sicura (vi prego non pensate male di me per questa incertezza sulle mie letture) quindi direi che potremmo dire che non ho mai letto niente di suo. Potrebbe essere un buon proposito libresco per l’anno prossimo. Stendiamo un velo pietoso sulla faccenda e torniamo a questo libricino, piccolo ma assolutamente consigliato. La prima storia si intitola Markheim , dal nome del protagonista. Questi è un povero d...

Ombre giapponesi – Lafcadio Hearn

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A cura di Ottavio Fatica Con uno scritto di Hugo von Hofmannsthal (tradotto da Marco Rispoli) Adelphi 298 pagine Noto che sto leggendo sempre più racconti. Sarà che la trovo un tipo di lettura particolarmente adatta agli spostamenti sui mezzi pubblici, con la sua abilità nello scandire il tempo (quante fermate della metro faccio con un racconto?) - ma si trova bene anche su un comodino, con il senso di conclusione che riesce a dare a fine giornata Questa volta con questa raccolta di scritti di Lafcadio Hearn   mi sposto più a oriente rispetto al solito, anche se vi avevo già fatto un’incursione con i Racconti dell’antico Giappone di Algernon B. Mitford. A differenza dell’altra raccolta, anche se in quella c’era qualche fiaba, con questo libro ho avuto la possibilità di esplorare un po’ meglio l’immaginario giapponese del soprannaturale, con spettri vendicativi, folletti ingannatori, ma anche dolci storie di anime mosse da sentimenti puri. Tra i racconti che ...

Lizzie – Shirley Jackson

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Traduzione di Laura Naulian Adelphi 316 pagine “ Seduta alla sua scrivania lì all’ultimo piano, nell’angolo più occidentale, giorno dopo giorno Elizabeth rispondeva alle lettere che offrivano al museo raccolte di fiori pressati o vetusti bauli da marinaio riportati dal Catai. Non è dimostrato che il suo equilibrio personale venisse alterato dalla pendenza del pavimento, né si poté dimostrare che fosse stata lei a svellere il palazzo dalle fondamenta; è innegabile tuttavia che l’uno e l’altro cominciarono a smottare all’incirca nello stesso periodo.” pag. 13 Adoro iniziare un nuovo libro di uno scrittore che conosco e amo, ha qualcosa di rassicurante. Anche se posso avere le mie preferenze tra le opere, generalmente non ho brutte sorprese, sfoglio le prime pagine con la sicurezza di ritrovare un amico familiare. Shirley Jackson è una di questi autori, perciò, qualche giorno fa, quando fissavo la mia libreria con aria indecisa alla ricerca della prossima lettura, mi so...

Ai confini dell’anima – I Greci e la follia – Giulio Guidorizzi

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Raffaello Cortina Editore Collana Scienza e Idee 220 pagine Cosa vi viene in mente quando pensate alla follia? Qualcuno stretto in una camicia di forza, chiuso in una stanza imbottita? Una donna che grida strappandosi i capelli? Un uomo che vagheggia di essere Napoleone o la prossima fine del mondo? E cosa pensate di lui, o di lei? Ne avete pietà? Paura? Orrore? Non esiste certo un’unica risposta a queste domande, non solo per via di un credo e un’etica personali, ma perché l’idea e l’opinione che oggi abbiamo della follia (e di praticamente ogni altra cosa) è influenzata dalla nostra cultura e dall’epoca nella quale ci troviamo. Facciamo quindi un salto indietro nel tempo con questo saggio di Giulio Guidorizzi, prima della “grande reclusione” che avvenne dopo il Rinascimento. Quando si pensò fosse buono e giusto segregare folli, pazzi, malati di mente, in edifici chiusi a chiave e sorvegliati per risolvere il problema. Torniamo nell’antica Grecia, dove la follia...

I falsi Demetrii – Prosper Mérimée

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Traduzione di Tommaso Landolfi Adelphi 302 pagine Con la morte di Ivan il Terribile, nel 1584, inizia in Russia quella che è chiamata “l’epoca dei Torbidi”, fino all’ascesa al trono dei Romanov nel 1613. Ivan aveva due figli, Fedor e Demetrio, e fu il primo a succedergli. Tuttavia, in realtà era il reggente Boris Gudunov a tenere le redini del potere (riuscendo anche a dare in sposa la sorella al nuovo zar). Passano gli anni, con un Fedor devoto e un Boris Gudunov attento, finché nel 1591 perde la vita Demetrio, in quello che fu un incidente (o sospetto omicidio?). In questo modo, alla morte senza eredi di Fedor nel 1598, diviene zar Gudunov. Potrebbe essere finito tutto qui, ma ecco comparire in Polonia un Demetrio redivivo, un avventuriero con voglia di conquistare e dotato di una buona dose di fortuna. Riesce a trovare sostenitori, complice il fatto che molti volevano vedere cadere Boris, e alla morte di quest’ultimo (naturale, suicidio o omicidio?) Demetrio prende ...