Longbourn House – Jo Baker
Traduzione di Giulia Boringhieri
Einaudi
378 pagine
Appena letto il titolo in libreria ho subito afferrato
l’unico volume disponibile prima che
qualcun altro lo prendesse. Longbourn
House, come resistere. Ho immediatamente pensato a Jane Austen, a Orgoglio e pregiudizio e che il libro
che avevo in mano doveva trattarsi di uno dei tanti rifacimenti ispirati
all’autrice inglese. C’ero andata vicina.
Si nasconde un altro mondo dietro la facciata di casa Bennet.
Tante vite s’intrecciano e si sfiorano così come accade ai piani alti. Jane
Austen le ha ignorate, quali che fossero i suoi motivi, ma Jo Baker si è
ricordata di loro e ha deciso di regalargli una storia. Invito tutti a scoprire
l’universo parallelo che si cela al di là della porta di servizio di Longbourn House.
Prima di iniziare a leggere pensavo di poter spiare di
nascosto la vita della mia beniamina e delle sue sorelle e in parte l’ho fatto,
ma molto meno di quanto pensassi. Scopriamo invece la vita vera, la “realtà”
dietro i balli e i tè in famiglia. Il lavoro quotidiano di una casa era duro ed
era bello vivere senza doversi occupare delle magagne pratiche, Elizabeth non avrebbe
mai dovuto sporcarsi le mani. Questo compito spettava, oltre che a Mrs Hill e
al marito, alla vera protagonista di questo libro: Sarah, e alla piccola Polly.
È stata una lettura diversa da quanto mi aspettavo. Da una
parte ho trovato qualcosa in meno, ma dall’altra qualcosa in più. Non si tratta
semplicemente dell’ennesima rielaborazione con la medesima trama. È una nuova
storia che ci permette anche di conoscere più intimamente i vecchi
protagonisti, tutto questo mentre seguiamo le vicende di Sarah e degli altri
collaboratori di casa. Non voglio parlare troppo della trama perché finirei per
anticipare troppo, preferisco lasciare ai futuri lettori la possibilità di fare
da soli le loro scoperte. Vi basti sapere che Jo Baker è stata molto brava a
ricreare le atmosfere dell’epoca e i personaggi.
Si tratta di uno dei più interessanti libri che riprende i
capolavori di Jane Austen che abbia mai letto. Riesce a soddisfare fino
all’ultima riga.
Stando alla quarta di copertina Longbourn House diventerà un film. Sono in trepidante attesa ma
anche un po’ reticente data la mia ultima esperienza. Ho, infatti, finalmente
visto una pellicola che non vedevo l’ora uscisse: PPZ – Pride + Prejudice + Zombies, tratto dal libro di Seth Grahame-Smith
Orgoglio e pregiudizio e zombie. Il
libro è bello e divertente, perché immaginare le signorine Bennet come abili
combattenti e sterminatrici di zombies non può che scatenare ilarità a mio
avviso. Purtroppo il film non soddisfa perché, se nel libro trama e battute
sono riportate fedelmente (zombie a parte ovviamente), al cinema la storia è
stata cambiata e ridicolizzata. Suppongo che l’originale non fosse abbastanza
avventurosa. Perciò la trasposizione cinematografica del libro di Seth
Grahame-Smith non può essere definita tale, poiché si sono dati libertà a non
finire fino a renderla un’opera totalmente diversa. Forse a qualcuno piacerà,
ma avendo letto il libro mi aspettavo tutt’atro e la delusione è aumentata
fotogramma dopo fotogramma.
Commenti
Posta un commento