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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

Il cimitero dei folli di Ray Bradbury – Una lettura misteriosa e autunnale

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Con la raccolta   Halloween  della Mondadori ho potuto scoprire un nuovo Bradbry, ricco di atmosfere suggestive e nostalgia, perché con   Il popolo dell’autunno   e   L’albero di Halloween   mi sono immersa davvero in un mondo magico. Anche in questa lettura ho ritrovato lo stile che tanto mi ha conquistata e il fascino delle pagine precedenti ma devo ammettere, con un certo dispiacere perché il titolo mi ispirava tantissimo, che non mi ha catturata quanto gli altri. Questo non vuol dire che non mi sia piaciuto, ma lo stile di Bradbury, così denso e a tratti confuso, ha reso questa lettura più difficile. Era come se fossi stata invischiata in un pantano, non potevo uscirne tanto mi aveva presa, ma non è stato sempre piacevole. È stato, citando  Viaggi di nozze , strano. Una parola che, per quanto poco originale, rende l’idea. La trama La Maximus Film è una casa di produzione cinematografica, paesi ed epoche diverse si celano dietro i suoi cancelli, e solo un muro separa i suoi studios

Horrida di Louisa May Alcott – Racconti gotici intorno al fuoco

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Che dire di questa raccolta? Che è la lettura ideale da fare in questo periodo, magari la sera tardi, quando fa già buio e fuori piove. Questo non perché siano paurose o terrorizzanti, ma per via delle atmosfere create dalla Alcott, gotiche e misteriose. Sembra proprio che una sorella maggiore abbia inventato delle storie da raccontare a fratelli e sorelle in una tranquilla serata invernale. Il più bello è  Dietro una maschera , che avevo già letto in un’altra raccolta. Non vanno però dimenticati:  Il fantasma dell’abate ,  La chiave misteriosa ,  Gioco pericoloso  e  Il segreto della piramide .   A cura di Angelica Palumbo Illustrazioni di Elena Massola Traduzione: Cecilia Martini Editore: Blackdog

La donna del mare di Henrik Ibsen – La libertà di scegliere

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È la seconda opera teatrale di quest’autore che leggo, dopo   Casa di bambola , e anche questa volta posso dire che è stato un piacere.   Ibsen ha la capacità di scrivere testi chiari e diretti, dove i personaggi si stagliano e risaltano a ogni pagina. Nelle sue opere, seppur brevi, essi seguono il loro percorso, che li fa maturare e trovare sé stessi. In particolar modo le protagoniste, donne che si ritrovano intrappolate in matrimoni che agli occhi di tutti sono ottimi. I mariti sono gentili, provvedono a loro, hanno una casa confortevole, cosa possono volere di più queste donne? Hanno tutto ciò che la società crede abbiano bisogno.   Ellida, giovane sposa e matrigna, è la seconda moglie del dottor Wangel, un brav’uomo padre di famiglia. In quella che dovrebbe essere un’unione felice coronata dalle due figlie adottive, Ellida si sente fuori posto. Il suo animo è tormentato e attirato costantemente dal mare e dall’uomo che lo personifica: un antico spasimante col quale si era scambiat

La morte non è cosa per ragazzine di Alan Bradley – Piccole detectives crescono

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Apprezzo un buon giallo, soprattutto quelli di stampo classico, perché mi piace seguire un detective (meglio se un po’ strambo e con le sue manie) che se ne va in giro a curiosare e indagare. In questo caso posso dire di essere stata accontentata, Flavia de Luce è un’investigatrice fuori dal comune. Una ragazzina di dieci anni sveglia e furba come una volpe, con una grande passione per la chimica e gli omicidi, si aggira per la campagna inglese nel 1950 ficcando il naso ovunque riesca a intrufolarsi.  Orfana di madre, vive con il padre e le due sorelle maggiori – con le quali, mi spiace dirlo, ha davvero un brutto rapporto – nella dimora di famiglia situata fuori Bishop’s Lacey, Buckshaw. Impadronitasi del laboratorio dimenticato di un vecchio zio in un’ala abbandonata della casa, prosegue indisturbata con i suoi esperimenti e le sue deduzioni e niente sfugge al suo occhio attento. Abbandona il suo rifugio per stare con la famiglia o per saltare in groppa a Gladys, la fida bicicletta,

Kitchen di Banana Yoshimoto – La scoperta della perdita

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Scegliere di leggere un libro a scatola chiusa è un rischio che non corro spesso, ma a volte bisogna rischiare e buttarsi oppure il timore di scegliere la lettura sbagliata può prevenire interessanti scoperte. Questo libro è uno di questi casi. Avevo sentito parlare molto bene di quest’autrice senza mai decidermi a leggere qualcosa di suo ma alla fine, eccomi qua.   Senza tanti giri di parole posso affermare che mi sia piaciuto nonostante sia uscita dalla mia  comfort zone , sia per lo stile che per i contenuti, ma ho potuto così scoprire qualcosa di nuovo. Capisco come nella quarta di copertina dicano che il suo linguaggio  «vuole essere una rielaborazione letteraria dello stile dei manga» , perché leggendo queste pagine riuscivo davvero a immaginarmi le scene e la loro dinamica come in un fumetto. Questo mi ha un po’ sorpresa, soprattutto pensando al tema di questo libro breve ( Kitchen ) e del racconto che segue ( Moonlight Shadow ): il lutto.  La perdita di una persona amata è qual