Il cimitero dei folli di Ray Bradbury – Una lettura misteriosa e autunnale


Con la raccolta Halloween della Mondadori ho potuto scoprire un nuovo Bradbry, ricco di atmosfere suggestive e nostalgia, perché con Il popolo dell’autunno e L’albero di Halloween mi sono immersa davvero in un mondo magico.

Anche in questa lettura ho ritrovato lo stile che tanto mi ha conquistata e il fascino delle pagine precedenti ma devo ammettere, con un certo dispiacere perché il titolo mi ispirava tantissimo, che non mi ha catturata quanto gli altri. Questo non vuol dire che non mi sia piaciuto, ma lo stile di Bradbury, così denso e a tratti confuso, ha reso questa lettura più difficile. Era come se fossi stata invischiata in un pantano, non potevo uscirne tanto mi aveva presa, ma non è stato sempre piacevole.

È stato, citando Viaggi di nozze, strano. Una parola che, per quanto poco originale, rende l’idea.

La trama

La Maximus Film è una casa di produzione cinematografica, paesi ed epoche diverse si celano dietro i suoi cancelli, e solo un muro separa i suoi studios dal cimitero di Green Glades. Due realtà diverse ma simili e indissolubilmente legate. 
Roy (plasmatore di mostri) e il suo amico sceneggiatore (e voce narrante anonima), alle prese con un lavoro per la produzione, si imbattono guidati da una mano misteriosa in qualcosa che per anni è rimasto celato: la Bestia. Un uomo dall’aspetto mostruoso uscito da un incubo del passato. 
Roy non si lascia sfuggire quest’ispirazione e le sue mani plasmano un’altra Bestia destinata ad essere la protagonista di una pellicola. Ciò non gli porta fama e gloria, bensì il licenziamento in tronco, la distruzione di tutte le sue opere e forse anche la morte. 
A partire da quella fatidica notte di Halloween, cosa è stato risvegliato? Quale segreto si affannano a tenere sepolto? Chi è la Bestia?
Sarà il nostro talentuoso sceneggiatore a dover indagare, per riportare alla luce una verità terribile. 

 

A suo modo questa lettura è stata bella e, anche se non saprei a chi consigliarla, non mi sento neanche di fare l’opposto e intimarvi di starle lontano. Mi sento come se fossi uscita da un sogno, cerco di capire cosa sia successo, di liberare la mente, di mettere un po’ di ordine nei pensieri, ma non sempre ci si riesce.

 

Ma, mente correvo, avevo visto, urtando contro le pareti, che stavamo percorrendo un territorio di cumuli di ossa e piramidi di teschi, bare sfasciate, frammenti funerari, un campo di battaglia della morte […]

 



Traduzione: Andrea Terzi
Editore: Mondadori

Pagg. 263

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