Stardust – Neil Gaiman
Traduzione di Maurizio
Bartocci
Mondadori
246 pagine
Rieccomi per la seconda
volta a farmi incantare dalle parole di Neil Gaiman, con una storia piena di
magie e avventure che fanno viaggiare in un mondo fatato.
Tristran è giovane e
impetuoso, innamorato della bella Victoria è disposto a tutto pur di
conquistarla. Anche a lasciare la cittadina di Wall e oltrepassare il muro che
serpeggia a est e divide il nostro mondo da un altro sconosciuto ai più.
Parte così, seguendo una
promessa, alla ricerca di una stella caduta da portare in dono alla sua amata.
L’impresa non è facile, prima di tutto deve riuscire ad attraversare lo
squarcio nel muro, sempre piantonato da due persone che ne impediscono il
passaggio, e poi non sa che cosa lo aspetti al di là di quell’innocuo prato
verde.
Passo dopo passo le
sorprese non finiranno mai per Tristran, ma per fortuna troverà aiuto lungo il
cammino, e chissà cosa gli riserverà il futuro.
Ben prima di conoscere
anche solo l’esistenza di questo libro avevo visto il film, Stardust. Una pellicola dal titolo
omonimo e sicuramente ispirata a quest’opera, ma salta agli occhi anche del
critico meno attento che differenziano largamente l’una dall’altra. In genere
non amo quando un film si discosta così tanto da un libro, soprattutto se mi è
piaciuto, ma in questo caso devo ricredermi. Questo non perché il film sia
migliore della sua ispirazione, ma perché intraprendendo una strada autonoma
non ha fatto altro che reinterpretare questa fiaba, donandoci una sua visione.
Non ne diminuisce il valore, ma anzi ne arricchisce la sua eredità.
Avete letto bene: fiaba.
Questo sarà anche un romanzo fantasy, ma a me sembra soprattutto una fiaba. Non
è molto lunga, il nostro eroe è umano (per quel che ne sappiamo), deve superare
delle difficoltà e nel suo viaggio viene aiutato da personaggi fantastici e il
meraviglioso è parte integrante della storia. Inoltre le creature magiche si
sprecano, da streghe a unicorni. Anche la narrazione che ci regala Gaiman è
ricca di eventi e con un ritmo sostenuto, che non si perde troppo nei
personaggi secondari o in altri particolari, ma che vuole semplicemente andare
avanti. Gli avvenimenti si susseguono uno dopo l’altro perché così deve essere,
perciò non dobbiamo stupirci se si prosegue un po’per magia e un po’ per caso. Tutto
questo perché in fondo, dobbiamo solo sognare.
Per questi motivi questa
lettura mi ha fatto pensare alle Fiabe
italiane, una raccolta di fiabe di Italo Calvino che consiglio vivamente a
tutti.
Nonostante il ritmo
veloce trovo la storia ben tratteggiata e piena di particolari, senza sprecare
parole. Se posso fare un paragone con un altro libro fantasy, mi viene in mente
La casa per bambini speciali di Miss
Peregrine, dove l’autore invece scriveva per pagine e pagine senza mai
aggiungere niente, in pratica. Tuttavia, proprio perché mi è piaciuto, devo
ammettere che avrei desiderato fosse più lungo. Che approfondisse di più tutto.
Questo è il genere di
libro che mi sarebbe piaciuto leggere in versione illustrata. Esiste, ma
purtroppo non ho pensato di procurarmela prima. Ecco alcune immagini che ho
trovato.
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