I Buddenbrook – Thomas Mann

Traduzione di Silvia Bortoli
Mondadori
713 pagine

Questo voluminoso romanzo parla dell’ascesa e della caduta di una famiglia dell’alta borghesia di Lubecca durante il XIX secolo (abbraccia quattro generazioni).
Riassumere questo tomo non è facile, spazia fra tanti anni e personaggi. Lascerò ad altri l’essere più particolareggiati.

La lettura è stata abbastanza lenta ma devo dire che lo stile di Mann non è affatto pesante. Riesce a dipingere bene i suoi protagonisti e renderci parte di quello che vivono, a farci provare almeno parte delle loro pene (queste non mancano).
Osserviamo in particolare Tom, la sorella Tony e il figlio di lui, Hanno. Ognuno con un modo diverso di vedere il mondo, la famiglia, il proprio ruolo. Sembra però che abbiano qualcosa in comune, nessuno riesce a trovar pace. Niente placa questi animi, non riescono a trovare il loro posto.
Nonostante le difficoltà, in famiglia non avrebbero davvero di che lamentarsi. La decadenza fa quasi più parte della loro mente e del loro porsi al mondo che a fatti reali.

Mi è dispiaciuto vivere questa discesa della famiglia, dalla fortuna a una sorte sempre più difficile.

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