Dune di Frank Herbert – Un universo da scoprire


Ammetto senza vergogna che mi sono approcciata a questo libro dopo aver visto il film e neanche quello del 1984, ma il ben più recente. Perché si, l’amore può nascere anche così, prima sullo schermo e poi su carta.

Questa è una lettura che ho scelto non so bene neanch’io perché, certo il film mi è piaciuto e mi sto avvicinando sempre più alla fantascienza, ma ho seguito un impulso. È stata più la voglia di un librone per l’estate, un mondo caldo e sabbioso da esplorare proprio nel momento in cui mi sarei potuta sentire più coinvolta (le alte temperature di queste settimane mi hanno aiutata ad immergermi nella lettura).

 

Ho iniziato così a leggerlo, forse un po’ titubante ma ne ho riconosciuto subito il valore. Mi sono piaciuti immediatamente i personaggi, le atmosfere, le ambientazioni e lo stile di Herbert, che è evocativo e scorrevole, consentendo una lettura immersiva e fluida. 

All’inizio era solo questo, una lettura piacevole. Dune, come Arrakis, a uno sguardo superficiale sembra ben più semplice e meno interessante di quanto non sia, ma pagina dopo pagina si fa conoscere e i tasselli da aggiungere a questo incredibile universo aumentano. Si rimane così affascinati dalla profondità della storia e del mondo nel quale è immersa, ricco e complesso, che ci viene presentato con naturalezza e poco alla volta, senza essere un mero elenco descrittivo. Si forma così un amore solido e duraturo, fondato su basi concrete, che diventa più maturo mano a mano che si conoscono Arrakis e i Fremen.

 

Io ho sempre amato leggere prefazioni, postfazioni e quant’altro, perciò voglio ricordare a ogni possibile lettore di non evitare le Appendici, che approfondisco questo universo con dettagli e aggiunte interessanti, aiutando la sua comprensione.

 

La trama

 

In Dune ci troviamo in un futuro non precisato, ma oserei dire che sono millenni avanti a noi (sempre che si tratti del nostro universo) e la popolazione umana non risiede più su un unico pianeta. Sono tanti i mondi abitati e sono lontani fra loro, separati da spazio, usanze, ricchezza, scopi. Ciò che accomuna questo universo al nostro è il potere e il desiderio che suscita nell’animo umano, a volte una brama incontrollabile e altre un bisogno necessario per sopravvivere. Infatti, questo universo futuristico dove enormi navi spaziali trasportano intere flotte da un capo all’altro dello spazio conosciuto, regna la legge del più forte. 

Una realtà dura, crudele e arcaica, dove l’imperatore governa incontrastato grazie alla ferocia dei suoi Sardaukar, temuti guerrieri, e affiancato dal Landsraad, il consiglio delle case nobiliari. Un delicato equilibrio reso ancora più instabile dalla Gilda Spaziale, detentrice del monopolio del commercio e delle comunicazioni spaziali grazie ai suoi navigatori, gli unici in grado di condurre le navi in modo sicuro tra i pericoli del viaggio interstellare. Questi navigatori raggiungono questa abilità grazie al Melange, la spezia, che permette loro di prevedere il futuro e dischiude altre potenzialità della mente.

Arriviamo ora al punto cruciale, perché vi è un solo luogo in tutto l’universo dove sia possibile raccogliere la spezia, Arrakis, noto anche come Dune. Questo pianeta che è un unico deserto inospitale dove l’acqua, o meglio l’umidità e la necessità di preservarla, sono il fulcro della vita di ogni essere vivente, custodisce così il potere più grande dell’universo.

Sono via via una casa nobiliare dopo l’altra a gestirlo, assegnate dall’imperatore, proprio perché Arrakis non può appartenere a nessuno data la sua importanza.

Questa storia inizia così, con l’imperatore Shaddam IV che assegna il pianeta alla casa Atreides, per sostituire gli Harkonnen, loro secolari antagonisti, con un unico scopo: un complotto volto alla distruzione degli Atreides, che l’imperatore non può attaccare direttamente per non inimicarsi il Landsraad.

Arrivando su Arrakis, Paul Atreides, figlio del duca Leto Atreides, non fa altro che compiere il suo destino, tracciato da mani antiche nel corso di secoli di storia.

 

Non devo aver paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l’annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci sarò.

 

Questo primo libro si interrompe in un punto cruciale e non lascia spazio a dubbi, c’è bisogno di un seguito. Per fortuna la trilogia di Dune è stata completata, da un bel po’ ormai, e non solo. La storia prosegue con altri volumi e non ho la minima idea di cosa parlino.

Non mi resta che proseguire e scoprire cos’altro si nasconde nelle profondità del deserto di Arrakis.

 



Traduzione: Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli
Introduzione: Sandro Pegameno

Editore: Fanucci

Pagg. 631

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