Cranford. Il paese delle nobili signore – Elizabeth Gaskell
Traduzione di Carlotta Piombi
Ellint
180 pagine
Quando ho iniziato il libro di Elizabeth Gaskell, trovato in
libreria per puro caso, mi aspettavo una lettura allegra e superficiale. In
effetti, ho trovato diversi spunti leggeri e umoristici, ma sono stata anche
sorpresa dall’intimità nella quale ho finito per addentrarmi. Oltre l’apparenza
vi è un mondo di sentimenti nascosti, ma non per questo meno nobili o
tumultuosi, che non vengono offuscati neanche dal passare degli anni. L’autrice
ci racconta la vita nel villaggio di Cranford e delle sue abitanti (e degli
uomini se rientrano nel raggio d’interesse delle signore). Sono loro le
protagoniste del luogo, popolato da vedove e da molte signorine. Tra un
ricevimento e l’acquisto di un cappellino scopriamo le loro piccole gioie e
dispiaceri, tutto quanto sempre dipinto con delicatezza.
L’ho trovato divertente, un po’ malinconico ma soprattutto
dolce. La narratrice Mary Smith, che è anche una dei personaggi, parla con
affetto del villaggio e dei suoi abitanti.
Elizabeth Gaskell
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Questo romanzo è del 1853, ma si tratta in realtà di una
serie di racconti pubblicati dal 1851 al 1853 sulla rivista Household Words edita da Charles
Dickens. Sono il seguito di un racconto pubblicato in precedenza sulla stessa
rivista e intitolato La nostra società a
Cranford.
Altre sue opere sono: Nord
e Sud, Gli innamorati di Sylvia, Ruth, La donna in grigio, La cugina
Phillis, Mogli e figlie
(incompiuto, dal quale è stato tratto un film della BBC che ho visto), Mary Barton. Quest’ultimo è del 1848 ed
è “un crudo affresco dell’ambiente operaio di Manchester” e “suscitò non poco
scandalo ed il libro fu messo al bando da non poche biblioteche e librerie”. In
genereale nei suoi libri offre ritratti di diversi strati della società.
Scrisse inoltre diversi racconti e divenne famosa anche per quelli gotici,
oltre a curare una biografia di Charlotte Brontë.
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