Jack lo squartatore – Robert Bloch
A cura e traduzione di
Carlo Bordoni
Bompiani
236 pagine
Dall’autore di Psycho ecco una personale versione del racconto
del primo serial killer della storia, l’ancora ignoto Jack lo squartatore.
Un compito non facile poiché
questo personaggio è ormai entrato così profondamente nell’immaginario comune
da diventare quasi irreale. Sappiamo che è esistito, ma non essendo mai stato
identificato è diventato leggendario. Quasi con sforzo devo ricordarmi che si
tratta di un individuo che ha davvero percorso le strade della Londra
vittoriana. Purtroppo, quelle donne furono veramente brutalmente uccise.
Non ho mai letto niente
di romanzato su un essere del genere e mi fa un po’ impressione pensare che sia
basato su fatti reali. Contribuisco a tutto ciò, i raccapriccianti aneddoti
posti all’inizio di ogni capitolo, dove vengono menzionati (in ordine
scrupolosamente cronologico nel corso del libro) vari tipi di morti e torture
da tutto il mondo.
Trovo che si tratti di
un buon romanzo giallo/horror, è avvincente. Nonostante conoscessi già la
storia di Jack lo squartatore a grandi linee, mi è piaciuto molto leggere
quest’interpretazione. I personaggi creati da Robert Bloch, che sono mescolati
ad alcuni veramente esistiti, trovano il loro posto all’interno del racconto
senza problemi e sembrano far parte da sempre della storia di Jack.
Credo proprio che
verrebbe bene un film tratto da questo libro, che sicuramente mi ha ispirato
tanto da andarmi a cercare anche Psycho.
L’atmosfera creata e
sufficientemente ampia e cupa. Non esagera coi particolari ma devo ammettere
che ho trovato, in qualche modo, più raccapricciante questo libro che Il supplizio del legno di sandalo.
Alla fine sembra che
qualche domanda aleggi ancora nell’aria, come se non fossimo destinati a sapere
proprio tutto. Perché il mistero di Jack lo squartatore non può essere svelato
del tutto neanche nella finzione quando è un mostro di carta che si nasconde
nell’ombra.
Devo dire che me lo sono
goduto, forse perché so così poco dei fatti reali di cronaca e dell’epoca.
Magari i personaggi famosi fatti intervenire non erano essenziali, ma è
interessante come sia messo in evidenza il fatto che sono tutti contemporanei.
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