Dracul – Come tutto ebbe inizio… – Dacre Stoker & J. D. Barker
Traduzione
di Francesco Graziosi
Editrice
Nord
467
pagine
In
questi giorni piovosi mi ha fatto molto piacere avere tra le mani questo libro,
era quello che ci voleva. Un po’ per il tempo, un po’ per il mio umore.
In
queste pagine andiamo a scoprire da dove ha tirato fuori le sue idee Bram
Stoker per il libro che l’ha reso famoso: Dracula.
Udite udite, dalla sua vita!
Il
piccolo Bram vive con la sua famiglia vicino a Dublino ed è un bambino sempre
malato e costretto a letto. I suoi famigliari gli sono vicino e a prendersi
cura di lui c’è anche la tata Ellen Crone. Una giovane bella e pallida che
sembra essere la sola in grado di guarirlo dai suoi attacchi.
Ellen
è una giovane donna un po’ particolare, se ne va in giro di notte, sparisce per
giorni, nei ritratti che le fa Matilda, la sorella di Bram, non è mai uguale…
Tutto questo non fa che solleticare la curiosità di Bram e della sorella, che
cercano di saperne di più. Fino a quando tata Ellen se ne va, lascia la
famiglia quando il nostro protagonista ha sette anni ed è misteriosamente
guarito dal suo male.
Gli
anni passano, ma non il ricordo dell’amata tata. Un giorno, mentre è in viaggio
all’estero, Matilda la vede, anche se per un momento. È giovane e bella come la
ricordava dall’infanzia. Com’è possibile?
Le
vite degli Stoker stanno per incrociarsi con qualcosa che va al di là delle
loro paure più profonde e che li cambierà per sempre.
Questo
romanzo mi è piaciuto e non ho nessuna intenzione di mettermi a fare paragoni
con Dracula di Bram Stoker (che ho
letto ormai un po’ di anni fa). Credo che non sia questo il punto. Bisogna
goderselo per quello che è.
Il
ritmo della storia è giusto, l’atmosfera lugubre e cupa, i vampiri descritti
bene. È stata una bella lettura e se proprio devo andare a cercare qualcosa che
non va, devo dire che non sono stata totalmente convinta dal finale. Non rovina
per niente il libro ma non mi sembra, come dire, ben definito.
La
postfazione è un’idea carina ma mi sembra un po’ forzata, volendo creare a
tutti costi un alone di mistero. Secondo me non era necessario.
È
stato invece interessante l’accenno alle varie versioni esistenti di Dracula. Per via delle modifiche fatte
dagli editori e di come potessero cambiare da paese a paese perché era l’autore
a contattare direttamente le case editrici estere e non la casa editrice del suo
paese d’origine. Avrei voluto saperne di più.
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