Le grandi storie della fantascienza: 1960 – A cura di Isaac Asimov e M. H. Greenberg una selezione di racconti che vi faranno viaggiare fra le stelle

Un’altra raccolta per un’estate di letture sempre diverse, questa volta si tratta di fantascienza. Ho acquistato questo volume giusto prima di iniziare a leggerlo, avevo assolutamente bisogno di qualcosa perché la libreria dove pensavo di andare ha chiuso, purtroppo. Per fortuna, in un’edicola, ho trovato abbandonati a loro stessi una pila di libri della Urania, una collana Mondadori che in realtà non avevo mai letto prima. 

Spulciando con cura tra i volumi ho trovato qualche perla: una serie di libri di raccolte di racconti di fantascienza curate da Asimov (e da un altro che povero, fanno passare in secondo piano) e un paio di raccolte di autori misti – Asimov ben pubblicizzato in copertina.

 

Sono racconti che non conoscevo e che ho letto, anche in questo caso, con piacere. Alcuni sono stati davvero interessanti e ricchi di spunti, mi sarebbe piaciuto vederli più sviluppati o addirittura portati in qualche modo sullo schermo (se non tutta la storia almeno qualche idea).

Come mi è già capitato con altre letture, mi piace molto il contrasto tra la lettura di fantascienza e il periodo in cui è stata scritta. Leggendo queste storie non possiamo non notare la contrapposizione che si crea, perché queste società futuristiche sono chiaramente obsolete, ricche delle regole sociali e gli stereotipi dell’epoca (spoiler: soprattutto nel trattamento delle donne e nel loro ruolo nella società), per non parlare delle tecnologie, futuristiche e sorpassate allo stesso tempo.

 

Un racconto che mi è piaciuto particolarmente è La donna che pilotò The Soul di Crodwainer Smith. Helen America è una ragazza particolare, la ragazza perfetta, famosa ancora prima di venire al mondo perché figlia di una madre altrettanto conosciuta, uno forte sostenitrice della perfetta uguaglianza dei sessi. Cosa che ancora fa più parlare, la madre scelse di non rivelare chi fosse il padre, dichiarando di aver scelto l’esemplare migliore e affermando che quindi la sua sarebbe stata la figlia perfetta. Un bel bagaglio per la giovane Helen, che una volta trovatasi sola al mondo ha un sogno che vuole realizzare, l’unica cosa che possa permetterle di fuggire, diventare un navigatore, o meglio, il primo navigatore donna. 

Chi sono questi navigatori? Sono giovani (quando partono) che hanno il compito di governare le navi stellari che trasportano cose e persone da un pianeta all’altro. All’interno delle loro navicelle, soli e perennemente vigili, controllano le vele – enormi, larghe migliaia di chilometri – che trascino loro e i gusci che li seguono attraverso lo spazio, le stelle, il tempo. Sono viaggi lunghissimi, che consumano anche quarant’anni, decisamente non pochi nonostante la lunghezza della vita umana in questo futuro.

Non voglio svelare troppo, trattandosi di un racconto, e spero lo leggiate doveste trovarlo. Una storia d’amore e di voglia di rinascita. 

 

Piccola nota, ho visto che on-line è possibile trovare la versione originale in inglese di questo racconto, per esempio a questo LINK.

 

Helen guardò dentro quegli occhi. Erano stati aperti per quarant’anni, nell’oscurità prossima al buio totale all’interno della piccola cabina di pilotaggio. Gli opachi quadranti avevano brillato come soli risplendenti sulle sue stanche retine prima che fosse in grado di distogliere lo sguardo da essi. Di tanto in tanto aveva guardato fuori nel nero nulla per vedere le sagome delle vele, una quasi oscurità contro il buio assoluto, mentre i chilometri della loro portata assorbivano la spinta della luce e acceleravano lui e il suo carico in ibernazione a velocità quasi incalcolabili attraverso un oceano di incommensurabile silenzio.

 

Anche gli altri racconti non sono da sottovalutare e sono proprio contenta di non essermi limitata a un titolo ma di aver preso anche le altre raccolte che ho trovato, non so quando le leggerò ma so già che mi piaceranno.

 



Traduzioni: Lydia di Marco, Abramo Luraschi e principalmente di Antonella Pieretti
Editore: Mondadori

Pagg. 317

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