Bazinga! – Ovvero, come gestire una dipendenza da: The Big Bang Theory
Sono qui oggi per parlarvi di una mia scoperta relativamente
recente: The Big Bang Theory.
Devo ammettere con vergogna
che ho visto per la prima volta questa serie solamente quest’anno. Sono poche
le serie che mi hanno conquistata perché alla lunga molte mi stufano e finisco
addirittura per dimenticarmi della loro esistenza. BBT tuttavia mi ha preso fin
dal primo episodio e poi non ho più potuto farne a meno.
Innanzi tutto apprezzo le
sit-com, non posso non citare Friends
e La Tata (mi fa tornare bambina,
quando ancora la guardavo su un televisore a tubo catodico e se volevo
registrare un episodio, dovevo armarmi di videocassetta, ancora praticamente
all’oscuro dell’esistenza di internet). L’ambientazione statica può non essere
molto realistica ma ciò non toglie niente al divertimento che può procurare e
la ventina di minuti a episodio è ideale, non troppo lunga e adatta a un
momento di relax.
Sheldon Cooper (sulla sinistra) e Leonard Hofstadter (interpretato da Johnny Galecki) |
Per tornare alla serie
protagonista del post, credo che tutti i personaggi siano stati ben scelti e
caratterizzati, ognuno con il suo ruolo. Tuttavia non rimangono sempre uguali,
stagione dopo stagione cambiano e s’influenzano a vicenda.
Il mio personaggio
preferito, come per chiunque abbia visto la serie probabilmente, non può essere
altri che Sheldon Cooper. È lui il perno intorno al quale tutto ruota, perché
con la sua strampalata personalità e le sue manie assillanti, tiene incollata l’attenzione
su di se. Lo odierete e lo amerete allo stesso tempo, anche se comunque mi sono
affezionata a tutti. L’attore che lo interpreta, Jim Parsons, è davvero molto
bravo. Non riesco nemmeno a immaginare che nella vita reale sia diverso.
In conclusione, è una sit-com
che riesce a strappare molte risate senza mai smettere di sorprendere. Dosate
gli episodi con discernimento e andrà tutto bene.
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