Quando i cavalli avevano le dita – Misteri e stranezze della natura – Stephen Jay Gould
Traduzione di Libero
Sosio
Feltrinelli
391 pagine
Non so se siano stati
gli anni di Superquark, le ore di documentari sugli animali o Licia Colò, sarà
stato il loro sforzo comune a farmi arrivare a Quando i cavalli avevano le dita.
Non sono mai stata una
scienziata, tuttavia la natura e i vari abitanti di questo pianeta hanno sempre
suscitato un certo fascino su di me. Forse per questo motivo ho scelto questo
libro fra i tanti su uno scaffale in libreria.
Stephen Jay Gould è
stato un biologo, zoologo, paleontologo e storico della scienza. Oltre che un
grande studioso dell’evoluzionismo. Tutto ciò si rispecchia in questa raccolta
di saggi sulla natura e sull’evoluzione. Ho trovato molto piacevole che fosse
una raccolta, poiché ne alleggerisce la lettura.
Così, di pagina in
pagina, passiamo dalle differenze nelle dimensioni tra maschio e femmina della
stessa specie a discutere sull’errata proiezione della nostra morale sulla
natura, a conoscere alcuni personaggi importanti della storia della scienza
naturale (con le loro conquiste e i loro fallimenti), a cospirazioni durate
decenni e alla piaga di coloro che vorrebbero che il creazionismo fosse
insegnato nelle scuole.
In ogni saggio possiamo
vedere la passione e la competenza di Stephen Jay Gould e i suoi sforzi per
diffondere la conoscenza, attraverso una migliore comprensione della storia
naturale.
Sulla copertina si può
vedere una bellissima incisione di Albertus Seba (1665-1736), che fu un
farmacista, zoologo e collezionista olandese, autore anche delle altre
incisioni postate.
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