Il vampiro – A. K. Tolstoj

Prefazione di Vladimir S. Solov’ëv
Traduzione della prefazione e de Il vampirodi Luigi Viola
Traduzione di Appuntamento tra trecento anni di Fiammetta Caravelli
Elliot
117 pagine

Questi due racconti di A. K. Tolstoj sono un buon intrattenimento, se non per una notte buia e tempestosa, almeno per un pomeriggio buio e tempestoso. 
Lo scrittore, cugino di secondo grado di Lev Tolstoj, è un autore di racconti gotico-fantastici e anche di un romanzo storico, Il principe Serebrjanyj.

Il primo racconto si intitola Il vampiro, anche se è un peccato che non abbiano mantenuto il titolo originale, Upyr. Infatti, il termine vampiro è ampio e comprende tutta una serie di mostri dei miti folkloristici e del mistero. L’ Upyr, in particolare, è un vampiro della tradizione russa (non so se anche di altre) che può gironzolare di giorno e riposare di notte. Inoltre, cosa che lo rende ancora più pericoloso, riesce a mescolarsi con successo fra gli esseri umani. 
In questa storia il protagonista, Runevskij, si trova a un ballo e fa fatica a riconoscere queste creature, che gli sono indicate da un altro invitato, Rybarenko. Anzi, alla fine non possiamo essere sicuri che sia tutto vero e non siano semplicemente i deliri di un pazzo (Rybarenko) e di un uomo suggestionabile (Runevskij).
I racconti e i sogni dei personaggi si mescolano, tanto da confondere noi stessi lettori. Fino a creare un fantastico che corre parallelo alla realtà, dove il mistero è solo accennato e fatto intravedere, è «genuino»nel senso che gli avvenimenti possono essere spiegati in modo logico.

Anche il secondo racconto, Appuntamento tra trecento anni, percorre gli stessi tratti. Fa pensare, proprio com’è rappresentato, a una storia raccontata intorno a un fuoco da una nonna ai nipoti. Boschi, castelli, carrozze che corrono nella notte, creature misteriose che si aggirano nell’oscurità…

Non è un genere del quale so molto ma mi sono gustata entrambe le storie. A volte consiglio i libri piccoli come qualcosa da portarsi in giro, tuttavia, vi consiglio di non farlo e di dedicarvi il tempo e la tranquillità che meritano.

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