Romeo e Giulietta di William Shakespeare – La tragedia per eccellenza


Rieccomi finalmente con un altro tentativo per avvicinarmi al mondo del teatro, con un’opera che non ha certo bisogno di presentazioni. Non ne so di certo abbastanza per parlarvene quindi sono qui semplicemente per condividere le impressioni personali da neofita.

È stata una lettura che ho impiegato un po’ a finire, nonostante la brevità, perché temo di non essere entrata in sintonia con l’opera. Certo, alcuni passaggi mi sono piaciuti molto, sono dialoghi immortali per un motivo, ma non sono riuscita ad abbracciare il testo nel suo insieme. Chissà, forse aiuterebbe vederlo rappresentato, prendere vita.

Un testo ricco, che sarebbe interessante studiare e vedersi spiegato per meglio comprenderlo. Per il momento lo metterò da parte ma credo che lo rileggerò, come credo sia meglio fare con le opere teatrali, per poterlo davvero apprezzare.

Ho trovato utile leggere le prefazioni e la postfazione, anche se l’ho fatto superficialmente, perché riescono a sottolineare alcuni elementi della lettura.

 

Occhi, guardatela un’ultima volta, 

braccia, stringetela nell’ultimo abbraccio,

o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro

sugellate un patto senza tempo con la morte

che porta via ogni cosa. Vieni, amara guida, 

vieni, scorta ripugnante. E tu, pilota disperato,

avventa veloce su gli scogli la tua triste barca

stanca del mare. Eccomi, o amore! O fedele mercante,

i tuoi veleni sono rapidi: io muoio con un bacio!

 




Traduzione: Salvatore Quasimodo
Introduzione di Paolo Bertinetti

Apparati a cura di Anna Luisa Zazo

Con uno scritto di Harold Bloom

Pagg. 279

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