I fantasmi del cappellaio di George Simenon – Omicidi sotto la pioggia


Ho divorato questo libro in pochi giorni, gustandomelo fino in fondo. È stato il mio primo vero Simenon, ho un vago ricordo di una lettura fatta a scuola, e non potrei esserne più soddisfatta. Sicuramente leggerò altro di suo. 

La trama

La tranquillità di una cittadina francese è scossa da una serie di omicidi che prendono di mira le anziane signore della comunità. La pioggia battente che da giorni e giorni non lascia tregua alla città sembra fare da perfetta cornice a questi orribili delitti.

Fin dall’inizio conosciamo il colpevole ma questo non impedisce a Simenon di tenerci col fiato sospeso fino alla fine, in un crescendo di ansia e angoscia che trova liberazione solo nel finale.

Sono il cappellaio e il sarto di questa piccola città a trovarsi in un testa a testa serrato e mentale, in quello che sfocia in un rapporto di dipendenza, seppur breve.

 

E dal 13 novembre pioveva. Si può dire che piovesse ininterrottamente da venti giorni. Una lunga pioggia battente. Quando si camminava per la città rasentando i muri si sentiva l’acqua scorrere nelle grondaie. La gente sceglieva di preferenza strade con i portici per trovarsi un po’ al riparo; rientrando, si toglieva le scarpe, e in tutte le case cappotti e cappelli erano messi ad asciugare vicino alla stufa. Chi non aveva indumenti di ricambio viveva in un perenne stato di freddo e di umidità. 

 

Ho apprezzato molto anche il racconto che si trova alla fine del libro, che è quella che potremmo definire una prima stesura del romanzo (anche se è proprio un’opera a sé stante). Se nel romanzo seguiamo il punto di vista del cappellaio, nel racconto entriamo nella testa del sarto e, anche se mi ha fatto piacere scoprire i suoi pensieri, trovo che sia molto più interessante e ho gradito molto di più il primo. È diverso anche il finale quindi va proprio letto come un altro lavoro, anzi, per concludere c’è anche un capitolo finale extra del racconto con una conclusione diversa.

 

Un romanzo davvero coinvolgente e ben scritto, sono rimasta piacevolmente sorpresa.

 



Traduzione: Laura Frausin Guarino
Editore: Adelphi

Pagg. 238

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