I demoni di Wakenhyrst di Michelle Paver – I demoni dell’anima


Dopo aver tribolato tanto durante la mia lettura precedente, per quanto mi fosse piaciuta, cercavo qualcosa di leggero e veloce. I demoni di Wakenhyrst si è rivelata la scelta giusta.

Un romanzo dalle tinte tetre e angoscianti, non solo per le ambientazioni, una casa in mezzo a una palude ha sempre il suo fascino, ma anche per l’opprimente capo famiglia che abita le sue pagine. 

La trama 

Il despota in questione è Edmund Stearne, un ricco proprietario terriero ossessionato dai suoi studi medievali, che si ritiene al centro del mondo (almeno del suo) e vede confermate queste sue pretese da una società che fa dell’uomo di famiglia il padre padrone di ogni creatura che risiede all’interno delle sue mura. La sua volontà e l’unica che conta, gli altri sono solo pedine che servono il suo narcisismo.

Così cresce Maud, sua figlia, una giovinetta dotata di una mente sveglia e curiosa ma di un corpo che la fa sentire sempre a disagio e che paragona a quello ben più grazioso di altre donne. Nonostante la reverenza che sembra non perdere mai nei confronti del padre, che la ritiene abbastanza intelligente per una donna e per questo degna di essere usata, Maud riesce a farsi largo attraverso l’infanzia e a formarsi una sua opinione e una sua personalità. Dolore e amore si susseguono e alternano, in varie forme, negli anni di prigionia nella sua stessa casa, dov’è ritenuta abbastanza in gamba per prenderne le redini ma troppo inferiore per poter scegliere per sé. 

Finché, nel 1913 quando Maud ha solo sedici anni, Edmund Stearne, servendosi di un punteruolo da ghiaccio e un martello da geologo esce dalle sue stanze e massacra una persona. Nessuno ne comprende il motivo o sembra aver avuto dei dubbi sulla salute mentale del padrone di casa, che dopo questo fatto viene rinchiuso in manicomio fino alla sua morte. Sono lunghi anni che non rimangono inoperosi per Edmund, che li dedica a realizzare tre dipinti pieni di immagini grottesche e macabre. 

Passano gli anni, sembra tutto dimenticato, finché nel 1965 una storica dell’arte ritrova i dipinti di Stearne e scoprendo che Maud è ancora viva decide di riportare alla luce una storia che ormai sembrava aver fatto il suo tempo.

Che cosa accadde a Wake’s End? A cosa fu dovuta la furia omicida di Stearne? Cosa non ha mai raccontato Maud?

 

Vagò con lo sguardo fino alle finestre che davano sulla palude. La palude era potente: forse poteva darle una mano. Papà odiava la palude. Proibiva a Richard e a Maud di attraversare il ponticello pedonale e di avventurarsi fin là, e le finestre affacciate da quella parte – il che voleva dire quasi tutte – dovevano essere tenute sempre chiuse.  

 

Un romanzo storico con un tocco soprannaturale, vero o presunto sta a voi scoprirlo o crederlo, che riesce a intrattenere fino all’ultima pagina. Un mistero oscuro e ben custodito, dove dipinti apocalittici e figure medievali troppo intense portano la mente di un uomo a vacillare, a cullarsi nella sua ossessione fino a precipitare nella follia. 

Ho trovato i personaggi ben delineati e interessanti, ho potuto osservarli mutare ed evolvere nel corso della storia, facendomi provare simpatia e disgusto. È un romanzo che tiene un buon ritmo fino alla fine, senza dilungarsi troppo o con punti morti. La scrittura della Paver è coinvolgente e riesce conquistare l’attenzione, con descrizioni ben fatte ma non prolisse.

Protei anche cercare qualcos’altro di suo.

 



Traduzione: Francesca Cosi e Alessandra Repossi 
Editore: Neri Pozza

Pagg. 313

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