Il delitto alla rovescia – Ellery Queen
Traduzione di Gianni
Montanari
Mondadori
318 pagine
In questo giallo avevo
riposto grandi aspettative ma purtroppo non sono state attese.
Si legge scorrevolmente
e intrattiene ma non sono stata conquistata dal signor Queen, è un detective
che non mi risulta particolarmente simpatico. In questo caso però la vera colpa
ricade sulla quarta di copertina, che mi ha fuorviata, facendomi aspettare
degli sviluppi che non si sono mai verificati.
Andiamo con ordine.
Un uomo viene ucciso in
una stanza di un hotel, al piano dove vive e ha un ufficio il miliardario Donald
Kirk. Le domande sono molte. Chi è quell’uomo? Perché voleva incontrare il
signor Kirk? Perché ogni cosa è stata rovesciata nella stanza?
È un riassunto piuttosto
scarno, lo ammetto, ma serve solo a presentare la trama.
Per ritornare al
problema di questo giallo, la quarta di copertina parla di una storia
differente. Il morto dovrebbe essere lo stesso Donald Kirk, e non lo è; il
delitto dovrebbe essere avvenuto in una stanza ermeticamente chiusa, e non è
stato così.
Sono errori gravi perché
ho aspettato invano che questo Donald morisse (poveretto, non che gli volessi
del male) ed ero stata attratta dall’idea di leggere un giallo su un omicidio a
porte chiuse.
A parte questi errori
nella sua descrizione, questo libro non mi ha entusiasmata. Anche la soluzione,
la spiegazione dei vari piccoli misteri, i personaggi, mi hanno lasciata
insoddisfatta.
Ellery Queen, creato da
Frederic Dannay e Manfred B. Lee, dovrebbe essere il detective di una serie di
libri famosi ma questo primo approccio non so se mi invoglierà a leggere
qualcos’altro.
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