La principessa d’Irlanda di Elizabeth Chadwick – Un romanzo storico tinto di rosa


Mi trovo un po’ in difficoltà a scrivere qualcosa, perché in fondo non ho terminato questo libro. Posso, in questo caso, scriverne una recensione? Non ne sono sicura, perciò prendete queste parole per quello che sono: un’opinione di parte di un libro incompleto.
 

A volte credo che più passi il tempo e meno pazienza io abbia. Voglio poter assaporare con piacere ogni cosa e non accontentarmi. Per questo ho abbandonato questo romanzo, che ho seguito per un po’ volentieri, perché non era abbastanza. 

La trama (riportata dalla copertina)

Irlanda, 1166. Dotata di una bellezza straordinaria, di una voce incantevole e di un'intelligenza fuori del comune, Aoife, figlia di Diarmait, re d'Irlanda, ha soltanto quattordici anni quando suo padre viene deposto ed è costretta a seguirlo in esilio in Inghilterra. Solo conquistando il favore e l'appoggio di re Enrico II, padre e figlia potranno tornare in patria e scacciare i loro nemici. E Diarmait sa che Aoife può avere un ruolo fondamentale nell'impresa. Proprio grazie al suo fascino, infatti, la ragazza riesce a sedurre il sovrano inglese, che accetta di aiutarli. Un'alleanza che li condurrà al carismatico Riccardo di Clare, conte di Pembroke e di Striguil, un giovane al servizio del re, ambizioso e affamato di potere. Diarmait promette a Riccardo ricchezza, terre e addirittura la mano di Aoife in cambio del suo aiuto in Irlanda. Ma Aoife non vuole essere una pedina nelle mani dei potenti: consapevole delle sue doti, sarà lei a voler condurre il gioco, a suo vantaggio e alle sue condizioni... Opulente corti medievali e imponenti fortezze, scogliere a picco sull'oceano e verdi terre d'Irlanda fanno da sfondo a questo avvincente romanzo di Elizabeth Chadwick, che ci regala il ritratto di una nuova eroina, destinata a fare breccia nel cuore di tutti noi.

 

Ho scelto questo romanzo storico/rosa un per caso, un po’ per gioco, e senza nessuna aspettativa. Come ho già detto è una lettura che all’inizio mi aveva presa, perché ho potuto seguire le peripezie di Aoife e la sua famiglia, e vederla crescere. Però, quando mi sono resa conto delle ore di ascolto che mi aspettavano per poter arrivare a una conclusione, mi è proprio passata la voglia di proseguire.

Mi è spiaciuto abbandonarlo anche perché è letto molto bene, cosa che credo abbia contribuito molto al mio apprezzamento, insieme allo scoprire un’epoca e un’ambientazione a me completamente estranee. Non posso dire quanto sia accurata come ricostruzione, ma è stata interessante.

 

Voi cosa mi dite? Vi è mai capitato di non terminare di leggere un libro ma di aver voglia di scoprire il finale?

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