La verità delle ossa di Kathy Reichs – Il thriller è meglio in TV


I libri sono una mia grande passione, poche cose mi danno piacere quanto rannicchiarmi sul divano con un libro, la mente libera e il tempo di gustarmelo. Non è sempre possibile, ma amo avere compagnia quando sono manualmente impegnata. Perciò, poiché siamo nell’epoca d’oro delle serie tv, mi rivolgo proprio ad esse in cerca di supporto.

In particolare, mi piacciono le serie gialle o thriller che dir si voglia, come Bones.

 

Detto questo, avrei mai potuto lasciarmi sfuggire la serie di libri che hanno ispirato la versione TV? Dico ispirato perché, purtroppo, non mi sembra che ci abbiano molto a che fare. Questo mio primo approccio a Kathy Reichs è stato un po’ deludente.

 

Posso capire che una serie tv finisca inevitabilmente per differire dall’originale cartaceo, quindi non terrò in considerazione la versione televisiva, ma questo libro è stata una lettura un po’… scondita? Si potrà dire?

Non posso dire che mi abbia annoiata del tutto, ho voluto finirlo, ma sono stata aiutata dal fatto che è una lettura veloce (e tutto sommato breve, nonostante la copertina cartacea e i caratteri importanti che cercano di farlo sembrare più di quel che è) e che ci tenessi particolarmente a finirlo per farmi un’idea completa.

La storia è abbastanza interessante ma non ho trovato lo stile della Reichs particolarmente coinvolgente, inoltre, ho trovato un po’ noioso seguire per tutto il tempo il punto di vista della protagonista, la dottoressa Brennan. Alcune descrizioni sono fin troppo dettagliate e mi è sembrato che servissero solo a riempire le pagine. È davvero importante sapere quanti tornanti ha fatto la dottoressa per raggiungere un luogo di ritrovamento e come ha guidato, o com’è arredata una canonica visitata di passaggio? Forse non è neanche questo, il punto di vista e i dettagli in altri libri non mi hanno infastidita, quindi deve essere proprio lo stile della Reichs a non entusiasmarmi.

Un altro piccolo appunto: vale la pena finire quasi ogni capitolo con una frase ad effetto? È tutto così esaltante? Va bene che è un thriller, ma perde incisività se sfruttata troppo.

 

Per fortuna, nella seconda metà la storia si è un po’ ripresa, il ritmo si è fatto più incalzante, e le pagine sono scorse bene.

 

Sono contenta di averlo letto perché ci tenevo a provarlo, ma forse ho scelto male. Leggendo altre recensioni di fan della Reichs, ho trovato altri lettori delusi che rimpiangevano i suoi primi libri. Magari un giorno le darò un’altra chance, ma stavolta partirò dalle prime uscite. Per il momento, rimarrò fedele alla serie tv.

 

Una veloce nota alla trama, che stavo dimenticando: una tizia un po’ ficcanaso contatta la Brennan per via di una ragazza scomparsa, poiché crede che dei resti analizzati in passato dalla dottoressa appartengano alla giovane. Da qui parte tutto: di chi sono i resti?

 



Traduzione: Rosa Prencipe e Michela Brindisi
Editore: Rizzoli

Pagg. 334

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