Uomini e topi – John Steinbeck
Traduzione di Cesare Pavese
A cura di Luigi Sampietro
Bompiani
126 pagine
Non è di certo facile parlare di Uomini e topi, perciò mi limiterò a unirmi alla schiera dei fan di
John Steinbeck.
La storia dei due lavoratori stagionali George e Lennie, che
girano da un ranch a un altro come tanti loro simili, è ben nota. Come anche il
finale. Non possiamo quindi non rimanere catturati dalla loro vicenda, per la
quale Steinbeck s’ispirò a un avvenimento realmente accaduto in California agli
inizi degli anni ’20.
Quest’opera era nata nella mente dell’autore come teatrale,
poiché era indirizzata a persone che non erano in grado di leggere e scrivere,
gli stessi braccianti e lavoratori protagonisti. È stata trasposta a teatro più
volte e sono stati tratti due film, uno del 1939 e l’altro del 1992. Credo che
sarebbe interessante vederli, in genere mi piace quando da un libro viene
trasformato in pellicola, ma in questo caso la vedo un po’ difficile per via
dell’asciuttezza della trama – saremmo tutti particolarmente concentrati sulla
recitazione degli attori, non ci sarebbero effetti speciali a distrarci. Mi
sembra comunque giusto dar loro un’occasione.
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