I baffi di Emmanuel Carrère – Una discesa nella follia



Una volta terminato questo libro sono stata colta da un moto di agitazione. Ho terminato le ultime pagine in una sessione di lettura compulsiva, tanto avvertivo la necessità di terminarlo, di trovare un po’ di sollievo all’angoscia e al disorientamento che questo libro mi ha procurato.

Alla fine, però, non ho potuto semplicemente bloccare le mie emozioni con la chiusura del volume, da qui l’agitazione finale.

Anche in questo libro, Carrère è riuscito a sconvolgermi (come con L’avversario), con una storia che inizia con un semplice scherzo, un uomo che si rade i baffi per sorprendere la moglie. La trovata prende una piega inaspettata: lei non nota il cambiamento, i suoi amici non ci fanno caso, i colleghi lo ignorano. Per tutti quelli che conosce non ha mai avuto i baffi.

Che complotto può mai essere? È possibile che si siano messi tutti d’accordo per prendersi gioco di lui? Per farlo diventare pazzo? 

E se, quando fosse rientrata, le avesse fatto la sorpresa di essersi davvero rasato i baffi? 

Ho trovato questo libro, come già detto, molto angosciante. Seguiamo il nostro protagonista senza nome alla ricerca di una verità che continua a cambiare e ad essere messa in discussione. L’effetto è amplificato anche grazie al fatto che, pur non essendo lui il narratore, la storia è narrata dal suo puto di vista. Seguiamo così i suoi pensieri, le sue azioni, i ragionamenti che la su mente, messa sempre di più a dura prova, cerca di fare.

Disorientamento, paura, collera, preoccupazione, paranoia, sono tante le emozioni che lo stravolgono, talmente intense che finiscono per coinvolgere noi stessi. Un carico troppo pesante da sopportare che il nostro misterioso protagonista cerca di rifuggire, scappando fino ad estraniarsi dal mondo che conosce. Cercando un limbo dove trovare pace e se stesso, quell’identità che non riesce più a scorgere negli occhi di chi lo guarda.

Perché faceva finta di non aver notato niente? Per rispondere con un’altra sorpresa a quella che le aveva preparato? Ma era proprio questo a stupirlo: non era affatto sembrata sorpresa, neanche per un secondo, il tempo di ricomporsi, di assumere un’aria naturale. 

L’epilogo di questa discesa, di questa caduta, non posso rivelarlo. Una volta iniziato il libro, sono sicura che arriverete presto alla fine, catturati anche voi dalla scrittura di Carrère e gettati a precipizio verso la sua conclusione.




Traduzione: Maurizia Balmelli
Editore: Adelphi

Pagg. 149 


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