Piccola guida tascabile agli oggetti di uso quotidiano in letteratura – Nuovi racconti da scoprire
Veniamo al sodo. Queste raccolte della ABEditore sono sempre meravigliosamente curate e questa non fa eccezione. Ero incuriosita come dalle altre e non sono pentita di averla letta, ma temo che mi sia piaciuta meno delle precedenti.
Sono contenta di aver scoperto nuovi racconti, che è lo scopo che mi porta a comprare questi piccoli libri, ma non mi hanno conquistata. Leggerli non mi ha dato niente, non sono rimasta sorpresa o emozionata, incuriosita o intrattenuta in modo particolare. Mi è dispiaciuto davvero.
L’unico racconto che mi sia davvero piaciuto è stato La finestra aperta di Saki (pseudonimo di Hector Hugh Munro). È molto breve, come tutti, ma vi ho trovato quel qualcosa in più.
Gli altri, purtroppo, sono già andati nel dimenticatoio. Non so se vi convenga prendere questa raccolta per un solo racconto, che tra l’altro si può trovare online, ma ovviamente, ciò che non è piaciuto molto a me può invece gradevolmente sorprendere qualcun altro. In fondo, non è che li abbia trovati brutti, ma avrei anche potuto fare a meno di leggerli, sono stati, più che altro, una curiosità.
Vi lascio di seguito i titoli degli altri racconti, sperando che così possiate decidere meglio sul da farsi.
La malvagità degli oggetti inanimati di Montagne Rodhes James
La caffettiera di Théophile Gutier
Gli stivali di Anton Pavlovič Cechov
La miscela perduta di O. Henry
La tisana di Léon Blay
La campanella di Nyrob di C. Radzwill
L’orologio fermo di E. Castelnuovo
Pagg. 143
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