Il mago di W. Somerset Maugham – Alchimia e misteri


Il mago è un libro estremamente affascinante, già dalla copertina ispira un’aura di mistero e viene da chiedersi quali segreti contenga. Chi è il mago? Chi può essere definito tale e chi crede nella magia a inizio Novecento?
 

Pubblicato per la prima volta nel 1908, non mi stupisce che questo libro susciti curiosità quanto il mago protagonista. Oliver Haddo non passa inosservato, è un uomo alto con una mole non indifferente che veste in modo eccentrico e ha due occhi di un azzurro chiarissimo, che ti fissano rimanendo sempre paralleli dando l’impressione di attraversarti il corpo. Quando si sposta non si fa notare e sembra apparire dal nulla, terrorizza gli animali con la sua sola presenza, usa parole gentili per nascondere uno sguardo malvagio, esegue esperimenti alchemici in una casa di campagna, persegue la sua vendetta con crudeltà e odio.

Egli stesso suscita sentimenti d’odio e ripugnanza, facendo provare il desiderio di allontanarsi ma allo stesso tempo è sempre al centro dell’attenzione e tutti convergono a lui.

 

Ricordo un particolare dei suoi occhi, che dubito fosse naturale, anche se non so come sia riuscito ad acquisirlo. Di solito gli occhi delle persone convergono sull’oggetto osservato, mentre i suoi restano paralleli. Ciò gli conferiva uno sguardo singolare, come se scrutasse i più intimi pensieri della persona con cui parlava.

 

Così, per puro caso, Arthur Burdon e la sua promessa sposa Margaret incontrano il suo cammino insieme a degli amici. Da un giorno all’altro, quello che doveva essere un periodo felice e pieno di promesse si trasforma in tortura per la bellissima Margaret. Il primo sentimento che prova per Haddo è un profondo disgusto ma più passa il tempo più si sente invischiata nella sua rete e l’odio e una morbosa attrazione si mescolano portandola a fuggire con lui in Inghilterra.

 

In preda a un’angoscia febbrile si chiedeva se fosse vittima di un incantesimo, perché ormai era incline a credere che il potere di Haddo fosse assoluto. Margaret sapeva che, se avesse ceduto a quell’orribile tentazione, nulla avrebbe potuto salvarla dalla perdizione.

 

Un bel romanzo che riesce a mantenere la sua aura di mistero fino alla fine, il personaggio di Haddo non può non colpire e incuriosire ma di lui ci viene rivelato solo quel tanto che basta per attirarci, come un passaparola, un pettegolezzo origliato di nascosto. Alchimia e magia appaiono come fantasie, almeno fino a quando non è troppo tardi.

Uno stile chiaro e coinvolgente, dove l’autore non dice mai troppo, permettendo all’immaginazione di spaziare senza però lasciare il lettore a bocca asciutta. L’inizio è relativamente lento ma il ritmo si fa sempre più appassionante pagina dopo pagina e le ultime cinquanta sono un vortice che sorprende e cattura.

 

Egli cominciò a parlare con quella sua voce bassa, la cui arcana magia la faceva vibrare.

 


Traduzione: Paola Faini
Editore: Adelphi

Pagg.254

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