Cime tempestose di Emily Brontë – Una tempesta di emozioni


Non oso quasi parlare di una tale pietra miliare della letteratura, non sapendo cosa aggiungere alla miriade di testi che affrontano molto meglio di me questo libro.

Mi concentrerò perciò solamente sulla mia esperienza personale. 

La trama 

Ci tengo a scrivere due righe perché, anche se vi parrà incredibile, io ho iniziato a leggere questo romanzo praticamente digiuna dei suoi contenuti. Cercherò di parlarvene senza spoilerare niente.

Tra i protagonisti troviamo Heathcliff e Catherine, due anime in pena che vagano per la brughiera, sono legati fin da bambini e il loro amore cresce con l’età adulta in un sentimento ossessivo e violento. Fin dalle prime pagine capiamo subito che non hanno coronato il loro sogno d’amore, non si sono sposati e, anzi, lei è morta.

Grazie a dei flashback veniamo a conoscenza della loro storia e come siano arrivati alla situazione presentata all’inizio del libro. Oltre a loro, non dimentichiamo gli altri personaggi, che hanno comunque il loro ruolo, credo non meno importante, come quello dei loro figli, testimoni e vittime dei genitori.


I miei grandi dolori in questo mondo sono stati i dolori di Heathcliff, e io li ho contemplati e provati tutti fin dall’inizio; il mio grande pensiero nella vita è lui. Se tutto il resto crollasse, e lui restasse, io continuerei a esistere; e se tutto il resto rimanesse, e lui fosse annullato, l’Universo diventerebbe un enorme estraneo. Non ne farei parte. Il mio amore per Linton è come le foglie del bosco. Il tempo lo cambierà, lo so bene, come l’inverno cambia gli alberi. Il mio amore per Heathcliff assomiglia alle rocce eterne là sotto: è una fonte di scarsa gioia visibile, ma è necessario. Nelly, io sono Heathcliff. Lui è sempre, sempre nei miei pensieri, non come un piacere, non più di quanto io non sia sempre un piacere per me stessa, ma come il mio stesso essere.

 


Premetto che questo romanzo mi è piaciuto ma è stato davvero una tempesta di emozioni. Praticamente tutti i personaggi sono insopportabili, soprattutto Heathcliff e Catherine. Il primo è un uomo orribile: crudele, vendicativo, vittimista, insensibile, cattivo per il solo gusto di esserlo, e senza altro scopo nella vita che procurare dolore agli altri (che per il resto è vuota). Sarà sempre così, crescita personale: zero, e su questo si può dire lo stesso di Catherine. Lei è insopportabile, anch’essa violenta e manipolatrice, si fa venire una crisi di nervi ogni volta che non ottiene ciò che vuole, è materialista, egoista, pensa che tutti ce l’abbiano con lei.

 

Ora mi direte, perché dovreste leggerlo, con dei protagonisti così amabili? Perché essere travolti da tutti questi eventi, da tutte queste emozioni è una bella avventura. Odierete alcuni personaggi, proverete pena per gli altri, vi emozionerete, vi arrabbierete, insomma, non avrete un momento di tranquillità, ma ne varrà la pena, vedrete. Devo dire, che alcuni personaggi mostrano una pazienza e una comprensione che io non credo sarei riuscita ad avere. Infatti, mentre lo leggevo, ero tutta un borbottare, per fortuna ero a casa…

 

Per coloro che come me amano la Austen, preparatevi, mettetela da parte, dimenticate ciò che sapete sul romanzo ottocentesco grazie a lei e affrontate questo romanzo come se venisse da un altro mondo o rischiate di rimanere sconvolti com’è successo a me.

Mentre Mr. Darcy mostrava il suo amore con i fatti, Heathcliff e Catherine mi sembrano tutti parole e poca sostanza. O meglio, le azioni che compiono sono crudeli e distruttive, risultato di un amore ossessivo che si concentra su sé stessi più che sull’altro. Un amore forte il loro, che però non sono riusciti a dimostrare in modo sano e sensato. Sembra che non riuscendo a coronarlo tutti debbano soffrire con loro.


[…] Catherine Earnshaw, che tu possa non avere riposo finché io sono in vita! Hai detto che io ti ho ucciso: allora perseguitami! Le vittime perseguitano i loro assassini. Io credo, io so che i fantasmi vagano sulla terra. Resta con me per sempre… prendi qualunque forma… fammi impazzire! Solo, non lasciarmi in questo abisso, dove non riesco a trovarti! Oh, Dio! È insopportabile! Non posso vivere senza la mia vita! Non posso vivere senza la mia anima!


Conclusioni

Nonostante gli alti e bassi, o forse proprio grazie a questi, questo romanzo mi è piaciuto ed è riuscito ad infiammarmi lo spirito e togliermi la tranquillità. L’angoscia non vi abbandonerà mai durante questa lettura e scoprirete quali abissi può raggiungere un’anima solitaria e tormentata. Non so se sia questo quello che cercate in un libro ma a me ha fatto bene e, fortunatamente, il finale non mi ha delusa.

Vorrei sapere se sono stata troppo dura, ho il dubbio di essermi persa qualcosa, perciò, se avete altre opinioni o altri punti di vista sarei felice di saperlo. 



  




In questa stupenda edizione della BUR Deluxe troviamo le bellissime illustrazioni di Fritz Eichenberg che accompagnano perfettamente la lettura.

 

Traduzione: Beatrice Masini

Editore: BUR Rizzoli

Pagg. 378

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