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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

L’ombrello dell’imperatore di Tommaso Scotti – Indagini a Tokyo

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È davvero bello incappare in un libro e un autore nuovi e rimanere così piacevolmente sorpresi. Scoprire, mano a mano che si procede con la lettura o con l’ascolto, di aver trovato un piccolo tesoro, una storia che si assapora di gusto e non si sapeva neanche di poter apprezzare. È stato così con questo giallo di Tommaso Scotti, iniziato un po’ per caso, suggeritomi con affetto.   Un giallo che non racchiude solo un’indagine, ben congeniata e avvincente, ma anche un viaggio alla scoperta di un Giappone moderno lontano dai racconti folkloristici e dai romanzi che scaldano il cuore che ho letto fino ad adesso. Ho scoperto una città, Tokyo, o meglio, le persone che la abitano.    L’ispettore Takeshi Nishida investiga e interroga per riuscire a trovare il colpevole di un cruento omicidio, portato a termine con un ombrello. Un ombrello che reca su di sé un’impronta molto particolare, impensabile: quella dell’imperatore del Giappone. Takeshi risale la catena dei possessori dell’ombrello e ne

Il conte Luna di Alexander Lernet-Holenia – L’ossessione della colpa

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È piuttosto difficile parlare di questo libro, non ho ancora capito se mi sia piaciuto o meno. Provo sentimenti contrastanti perché, benché i suoi lati positivi, non sono stata conquistata e volevo arrivare alla fine per le ragioni sbagliate. Una cosa è indubbia, la scrittura di Lernet-Holenia è davvero bella, leggerlo è un piacere da assaporare con tranquillità. Ho apprezzato molto certi suoi passaggi, che ho trovato poetici e evocativi. Il sole del pomeriggio illuminava la parete di fronte, e il suo riflesso riverberava nei due angusti locali della biblioteca, facendo risplendere le dorature degli scaffali barocchi e le iscrizioni dorate sui dorsi dei libri che vi erano allineati. Un orologio ticchettava e frazionava il tempo, che lì non passava bensì perdurava. Perché quando era trascorsa un’ora, o anche due, non per questo si era fatto più tardi, in realtà il tempo era sempre lo stesso, anzi, avrebbe potuto essere perfino quello di un’ora o due prima. In altre parole: le porzioni d