Cleofonte deve morire – Luciano Canfora
Laterza
491 pagine
Rieccomi con un altro
salto nell’antichità.
Voglio cominciare subito
col parlarvi di quest’opera per aiutarvi a farvi un’idea dei suoi contenuti. Si
tratta di un saggio piuttosto denso e impegnativo, ma che vi lascerà
soddisfatti a fine lettura e con la sensazione di aver speso bene il vostro
tempo.
Luciano Canfora mi ha
portata a un incontro ravvicinato con Aristofane, il grande commediografo greco
vissuto ad Atene tra – circa - il 450 a.C.
e il 385 a. C. Le sue opere sono le uniche della Commedia antica (Archaia) di cui abbiamo una qualche
testimonianza per intero. In questo libro vediamo la loro rilevanza.
Le opere teatrali di
Aristofane sono la più importante fonte storica sul trentennio della guerra di
Atene contro Sparta e della frattura della realtà politica della prima.
Possiamo dire che studiare Aristofane è studiare anche il tragico declino di
Atene.
La letteratura e l’arte
sono lo specchio di una società, mostrandone i valori, le idee, le aspirazioni,
ma con questo commediografo andiamo ancora più a fondo. Aristofane non vuole
solo divertire, lui fa effettivamente politica, prende delle parti, attacca
tutti ma senza perdere di mira i suoi veri obiettivi. Il teatro comico è il
vero teatro politico ad Atene e i commediografi sono strumenti per arrivare al
popolo.
Questo teatro non ebbe
vita lunga, potremmo dire tanto quanto quella di Aristofane. Con la caduta
della supremazia ateniese e il mutamente della democrazia attica perse il suo
peso, e la commedia iniziò ad avvicinarsi al puro intrattenimento.
Non mi dilungherò oltre
su quello che potrete trovare in questo saggio, dalle opere di Aristofane, di
quanto fosse schierato, di quanto sapesse del dietro le quinte dei movimenti
politici, la datazione delle sue opere, i riferimenti. Ne avrete di che
soddisfare la vostra curiosità, ma ci saranno anche domande alle quali non so
se sia possibile rispondere o temo di non aver colto appieno. Aristofane può essere considerato una stampa
di opposizione? Può essere preso per veritiero tutto ciò che dice? È il
pubblico che determina l’orientamento della commedia?
Questo saggio mi è
piaciuto, nonostante le difficoltà. Dico questo per il linguaggio, meno
divulgativo rispetto a mie letture passate, e i contenuti, che avrei
sicuramente potuto comprendere e apprezzare di più avendo delle basi più solide
su questo argomento. Per non parlare delle citazioni in greco presenti nel
testo, che per me sono incomprensibili.
Nonostante le mie lacune
personali, è stata una lettura interessante ed istruttiva, soprattutto per
quelli che sono stati i primi 4/5 del libro, poi il mio interesse è andato un
po’ scemando. Per esempio quando si è iniziato ad andare così a fondo nel
determinare una datazione corretta delle Rane
(con questo non voglio assolutamente giudicare la rilevanza di questo punto).
Questa lettura è stata
un vero e proprio studio per me, per quanto riguarda il teatro di Aristofane e
la sua politicità, ma anche per Atene e la fine della sua supremazia.
Tuttavia, questo libro
fa anche qualcos’altro d’importante, mi ha lasciata con delle domande. Ovvero,
con la voglia di saperne di più su l’antica Atene e la sua democrazia, e di
come quest’ultima fosse vissuta dal popolo tutto, cosa vedeva di grande in lei
e cosa avrebbero voluto cambiare dei suoi esecutori.
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