Diario dell’anno della peste – Daniel Defoe

Introduzione di Goffredo Fofi
Traduzione di Antonietta Mercanti
237 pagine
Elliot

La peste. Un’epidemia. Una paura atavica che ancora oggi rimane attuale, perché ci ricorda che la natura è più forte di quanto potremo mai esserlo noi. Perché se si scatena, fermarla diventa un’impresa molte volte impossibile.
E come si saranno sentiti i londinesi del 1665? Anno in cui la peste si diffuse per la città con una forza e un accanimento tali che la fine sembrava non giungere mai?
Daniel Defoe, autore di Robison Crusoe, nel 1722 provò a lasciarci un resoconto anche se lui all’epoca era solo un bambino. Grazie alle cronache dirette e alle documentazioni ufficiali l’autore può comunque illustrarci come fu affrontare questo terribile male in una città popolosa come Londra.

Tra ciarlatani, truffatori, medici devoti, predicatori e anime pie, gli abitanti di Londra cercano di sopravvivere. Mentre il terrore dilaga e la follia compare nella mente di molti, il narratore ci illustra con dovizia le condizioni dei suoi concittadini, come si diffuse l’epidemia, i rimedi usati, gli interventi dello Stato e dei singoli. Tutto questo per rammentarci cosa accadde e cosa fare se un giorno dovessimo essere colpiti da una calamità simile. Perché come lui sostiene, non ci sono memorie di eventi simili, dove l’ombra di una morte orribile e implacabile sembra non essere mai sazia di vittime.

Commenti

Post popolari in questo blog

Holy Sonnet 10 – John Donne

La morte non è cosa per ragazzine di Alan Bradley – Piccole detectives crescono

L’ambiguo malanno – Condizione e immagine della donna nell’antichità greca e romana – Eva Cantarella