Belgravia – Julian Fellowes
Traduzione di Simona Fefè
Neri Pozza
414 pagine
Rieccomi, datemi un attimo per riemergere da
quest’avventurosa Inghilterra vittoriana.
Ho trascorso delle ore piacevolissime grazie a Julian
Fellowes, col cuore in trepidante attesa: i due giovani, riusciranno a coronare
il loro sogno d’amore? Si sistemerà tutto?
D’accordo, leggendolo si capisce subito come andrà a finire…
non credo che questo si possa definire uno spoiler, tutti avranno già
immaginato il lieto fine.
Nonostante questo, non lasciatevi scoraggiare dal
prevedibile finale. Il bello sta anche nello scoprire come ci si è arrivati e
la suspense non manca.
Bruxelles, 1815.
Sophia Trenchard e Lord Edmund Bellasis si amano, ma il loro amore è
contrastato dalle differenze sociali e da una battaglia imminente. La città è
in fermento, il desiderio di vivere e la paura della morte aleggiano nell’aria
mescolandosi e permettendo relazioni e incontri impensabili in tempo di pace
nella capitale di Albione.
Giusto il tempo di voltare
pagina ed eccoci nel 1841 a Londra. Sono passati oltre venticinque anni da una
storica festa in quel di Bruxelles e i Trenchard continuano a vivere e
prosperare, ignari che le cose stiano per cambiare. La loro vita, e quella di
altri, sta per ricevere un forte scossone.
Io sono un po’ di parte, perché comunque amo questo genere,
ma l’autore è riuscito a tessere un bell’intrigo e un’atmosfera coinvolgente. I
vari personaggi s’incontrano e si scontrano tra coincidenze e piani
premeditati, affetto sincero e studiato, generosità e invidia. Ognuno di loro
ha desideri e sentimenti che si accavallano con quelli degli altri, e sono
questi che li fanno agire.
Potete quindi lasciarvi tranquillamente trasportare dalle
parole dell’autore della sceneggiatura di Downton Abbey (una serie che in
realtà non sono riuscita a seguire) e regalarvi un po’ di tempo immersi nel suo
mondo.
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