Intorno al mondo con zia Mame – Patrick Dennis
Traduzione
di Mariagrazia Gini
Adelphi
349 pagine
Sono
passati anni da quando lessi Zia Mame, ma
ricordo ancora le grasse risate che mi feci, gustose e sincere. Quelle che non
puoi trattenere neanche in pubblico. È un libro che quindi è meglio leggere in
privato o vicino a chi ci conosce. Tuttavia se non avete vergogna, non ci sono
problemi… lungi da me dirvi dove leggere.
Con
questo secondo capitolo pensavo di fare un tuffo nel passato e ritrovare la
stessa spensieratezza. In parte sono stata accontentata.
Purtroppo
la freschezza che distingueva il primo libro è andata un po’ persa e questo
romanzo sembra navigare su una vecchia rotta, sicura ma già tracciata. Manca
quindi di quel qualcosa in più che contraddistingue l’originale.
Ciò
detto mi è comunque piaciuto e mi sono divertita. Mi sono goduta le
rocambolesche avventure di zia Mame con nipote al seguito.
Come nel
caso del lavoro precedente di Patrick Dennis questo romanzo è suddiviso in
tante storielle che possono essere lette separatamente, e questa era una cosa
che mi era piaciuta. Si riesce a mantenere il giusto ritmo per questo genere di
lettura. Inoltre l’autore riesce a dare un tocco personale immedesimandosi e
fingendo che sia tutto vero. Infatti, questo Patrick Dennis parla come se
questa fosse veramente sua zia e quello il suo nome. In realtà è lo pseudonimo
di Edward Everett Tanner III.
Il caro Patrick è ormai sposato e con un
lavoro stabile, la sua vita è ormai piuttosto comune paragonata ai tempi
trascorsi con la zia. Lui e sua moglie hanno avuto un figlio, che un giorno è
partito per raggiungere la prozia Mame per le vacanze. Fin qui niente di
strano, senonché il piccolo sparisce per due anni e mezzo intorno al mondo con
zia Mame.
Si avvicina il Natale e la povera madre,
giustamente, non ne può più. Sono mesi che non ha notizie del figlio. Patrick
allora inizia ad accennare al fatto che anche lui ha girato il mondo con la
zia, ed è stato tutto normale e tranquillo.
Ecco la cornice delle storielle, che è solo un
pretesto per introdurle. Patrick inizia a ricordare i viaggi fatti con la zia.
A ogni
capitolo corrisponde una “fase” di zia Mame che li porta da un posto all’altro
e bisogna ammetterlo, lei mette tutta se stessa in queste imprese. Le vive fino
all’ultimo.
Nel
farlo travolge chiunque sia nel suo raggio d’azione ma, non si sa bene come,
alla fine tutto si risolve. Che sia un parente matto o i nazisti, nessuno
riesce ad avere la meglio.
Un libro
sicuramente piacevole e tutto sommato anche divertente.
Quasi
dimenticavo. Dal primo libro fu anche tratto un film nel 1958, intitolato in
italiano La signora mia zia. Ricordo
di averlo visto molto tempo fa, ma se ricordo bene non era una degna
trasposizione del libro. Anche se a dir la verità non so se sia possibile
realizzarne una da quest’opera. È passato troppo tempo comunque, dovrei
rivederlo.
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