Ulisse - Umberto Saba

Questa poesia è una vecchia reminiscenza del liceo che non ho mai scordato: Ulisse, di Umberto Saba.

                                                            Ulisse
                                               
                                                   Nella mia giovinezza ho navigato
                                                   lungo le coste dalmate. Isolotti
                                                   a fior d’onda emergevano, ove raro
Un uccello sostava intento a prede,
coperti d’alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.

                       
…il doloroso amore, questo desiderio bruciante che ci rende inquieti e desiderosi sempre di qualcos’altro. La voglia di viaggiare, partire. Quella scossa che fa sentir vivi e ci impedisce di fermarci o accontentarci.


Ciò che si prova cambia da persona a persona. Una poesia che mi emoziona può non fare lo stesso effetto su qualcun altro e viceversa. Proprio qui sta il bello, perché così facendo rimane qualcosa di personale per ognuno.  

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