American Gods – Neil Gaiman

Traduzione di Katia Bagnoli
Mondadori
519 pagine

Per Shadow Moon la galera è solo un intervallo della sua vita che non vede l’ora di mettersi alle spalle. È pronto a ricominciare da capo.
Pochi giorni prima del rilascio però, gli comunicano che sarà scarcerato in anticipo. Non ha motivo di festeggiare per questo, poiché la ragione dietro al cambio di programma è la morte di sua moglie Laura.
Senza più un posto dove andare, se non a un funerale, Shadow incontra in modo forse non del tutto casuale Mr. Wednesday. Uno strano individuo che gli offre un lavoro.
Comincia così questo nuovo percorso per il giovane, che si troverà invischiato in una guerra tra dei vecchi e nuovi.

Ho atteso tanto prima di leggere questo libro, me l’ero tenuto da parte per il momento giusto. Di nuovo Gaiman non mi ha delusa.
Mi capita di leggere diversi libri che mi piacciono, ma ben pochi riescono a catturarmi così. Una strana sensazione che ricerco sempre, ogni volta che sfoglio delle pagine.

Il romanzo procede abbastanza lentamente con la storia, Gaiman non sembra avere fretta. Pare quasi più una cronaca.

Non per questo è meno vivo. Si sente l’arrivo di una tempesta nella quiete che la precede, una trepidazione piacevole. Si capisce presto che lo scontro tra dei è inevitabile, ma la sua conclusione è più confusa di quanto non si possa pensare. Non voglio certo fare spoiler, ma non lasciatevi ingannare, non tutto deve finire col botto. I piani più intricati sono quelli più nascosti, che non si fanno notare.  
Alcuni, infatti, potrebbero trovare questo romanzo un po’ troppo lento e monotono, ma c’è altro. Non so quanto sia voluto questo ritmo, ma mi è piaciuto calarmi nella vita di Shadow Moon senza troppi fronzoli e scoprire che i grandi eventi posso accadere in un soffio e non lasciare traccia.

Sicuramente tutti avranno trovato interessante l’antagonismo tra dei antichi e moderni, disposti a ogni sotterfugio per sopravvivere.
Perché la fede degli uomini crea gli dei e l’oblio li distrugge. Un tempo potenti, le creature del vecchio mondo e altri paesi sono arrivate nel nuovo grazie ai migranti che le hanno portate con sé, per poi abbandonarle per altre: la ferrovia, la radio, la televisione, i media. Divinità forti poiché nuove ma forse consce della loro reale fragilità, visto la loro determinazione nello sconfiggere le vecchie.

È un libro interessante, che offre uno scorcio degli Stati Uniti, crogiolo di culture e credenze, dove, come sempre, è la volubilità degli uomini a fare la differenza.


Presto uscirà una serie della Netflix ispirata a quest’opera e sono davvero curiosa. Credo che si presti bene a un progetto del genere, a una divisione per episodi.

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