Autostop con Buddha di Will Ferguson – Un viaggio attraverso il Giappone alla scoperta dei suoi abitanti


Provo un po’ di malinconia scrivendo queste parole perché questo libro è stato uno dei più difficili da terminare. Ho resistito gli ultimi giorni, centellinando le pagine per cercare di prolungare il più possibile questo viaggio. Raramente questo termine è stato usato più correttamente nei confronti di un libro. 

Will Ferguson è riuscito davvero a portare anche me su quelle strade che lo hanno fatto arrivare a Capo Soya, il punto più a nord dell’isola di Hokkaido. Quest’estate sono stata in Giappone, ho sperato che qualcuno si fermasse a darmi un passaggio, ho dormito in locande tipiche e in capsule hotel, ho mangiato alla buona e provato quello che capitava, ho incontrato persone ostili e altre di delicata gentilezza, fin quasi a sentirmi parte di questo popolo, ma mai davvero. Uno straniero sarà sempre uno straniero in Giappone.

Ma la più vivida immagine di un sakura è quella dell’Ishiwarizakura, il Ciliegio che Spacca la Pietra, nella città di Morioka, nel Nord del paese. L albero in questione deve aver messo radici nella crepa di un grande masso. Crescendo, anno dopo anno, l’albero ha spaccato in due il masso e ora sbuca fuori come un virgulto dalla nuda pietra: è la bellezza che con la sua potenza riesce a spaccare la pietra, brutale e sublime come neanche una spada può essere.


Di cosa parla


Will Ferguson è uno scrittore canadese che, tra le altre cose, ha insegnato inglese in Giappone per alcuni anni.

Proprio durante un hanami – quando si gode della fioritura dei fiori di ciliegio – qualcuno gli propose l’idea di seguire il fronte dei fiori di ciliegio. Sarà stato il sake, saranno stati i fiori, ma due o tre anni dopo il nostro Will inizia questo viaggio in autostop.

Quella notte sognai di fare l’autostop insieme a Buddha.

Che cosa significa seguire il fronte dei fiori di ciliegio?

I ciliegi raggiungono il massimo della fioritura per pochissimo tempo, alcuni giorni. Il periodo di maggior fioritura arriva prima a Sud, per poi risalire il paese verso Nord. Il passaggio della fioritura è molto seguito, tanto che in primavera i telegiornali tengono aggiornata la popolazione sui suoi progressi quotidianamente.

I sakura sono fatti per essere transitori. Aggrapparsi a loro è come tentare di aggrapparsi alla giovinezza. Seguire il Fronte dei Fiori di Ciliegio era una negazione del tempo, delle stagioni, persino della mortalità. Era come spruzzare lacca su un giglio. Come imbalsamare un miraggio. Come cercare di fermare il tempo.


Conclusioni

Viaggiando in autostop Will Ferguson ha la possibilità di conoscere non solo il paese ma, soprattutto, i suoi abitanti. Scoprendo i loro lati positivi ma anche le contraddizioni, perché nonostante la disponibilità di molti di quelli incontrati, mi sembra ancora un popolo molto chiuso e omogeneo. Come ho scritto all’inizio, uno straniero sarà sempre uno straniero in Giappone. Non importa se vi è nato e cresciuto, o se vi sono nati e cresciuti i suoi genitori. I ruoli si ereditano.


Nella sua piacevolezza non è un libro superficiale, riesce a toccare note nascoste mostrandoci le diverse sfaccettature di questo popolo.

Quando sei un autostoppista, chi ti fa salire ti rovescia addosso la propria vita. Cose che non racconterebbe mai nemmeno alla propria famiglia, a te le offre su un piatto d’argento, proprio perché l’autostoppista è uno sconosciuto, un ospite fugace, un confidente temporaneo.

Questo libro mi è piaciuto davvero molto e non posso che consigliarlo vivamente. Mai noioso, pieno di aneddoti divertenti ma rispettosi, è un’avventura da vivere pieni di entusiasmo, di emozioni e di persone. Per vedere aldilà degli stereotipi e delle generalizzazioni, perché tutti i popoli sono composti da tanti individui diversi fra loro.






Traduzione: C. Silipigni
Editore: Feltrinelli

Pagg. 454

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