Draculea – una raccolta di racconti che vi prosciugherà il sangue dalle vene

Ho adocchiato a lungo questa bella raccolta della ABEditore e ho dovuto attendere che fosse di nuovo disponibile il pacchetto completo di ammennicoli a tema prima di poterlo ordinare – poster, bara segnalibro, foto… Io adoro queste cose, mi faccio comprare subito.

Non l’ho letta immediatamente perché volevo aspettare il momento giusto (di nuovo) e ho fatto bene, come con Cursed.


Questo testo a tema vampiresco ti risucchia tra le sue pagine e si legge molto piacevolmente. Le illustrazioni, come sempre, sono azzeccate e costruiscono un’ottima estetica.

Per quanto riguarda i contenuti, ho trovato i racconti belli e ben scritti, quelli che mi sono piaciuti di meno sono stati gli ultimi due. Per il resto seguono perfettamente il filone succhiasangue, anche se non si può dire che sorprendano, essendo questo tema ormai ben conosciuto ai giorni nostri. Le storie riportate parlano semplicemente di attacchi vampireschi. 

Tuttavia, ognuna ha i suoi particolari, la sua interpretazione del vampirismo e dei vampiri, che hanno facoltà diverse a seconda di chi scrive di loro. Mi è piaciuto leggere come ogni scrittore abbia affrontato questo tipo di storie e le mie preferite sono state quelle provenienti da più lontano. 


Cioè:


Il gatto vampiro di Nabeshima - un racconto giapponese ritrovato da A. B. Freeman-Mitford che in realtà conoscevo già, avendolo letto nella raccolta di racconti giapponesi di quest’ultimo.

Grettir a Thorhall-stead di Frank Norris – un racconto proveniente dalla Saga di Grettir Ásmundarson ambientato in Islanda.


Non vanno dimenticati gli altri racconti, che vogliono spaventare senza esagerare. I vampiri appaiono come esseri subdoli che vivono nell’ombra e cercano di dare nell’occhio il meno possibile. Vivono ai margini della società e non fanno niente di eclatante, essi non sono invincibili. Perciò si nascondono, evitano gli scontri, ingannano le loro prede. A volte non ci si rende neanche conto di chi si ha davanti.

Tuttavia, nessuno di loro aveva ancora perso totalmente il controllo  di sé da non prestare attenzione a due strane caratteristiche del visitatore. Durante la sua permanenza, le sue palpebre non si chiusero una volta, o meglio, non si mossero nemmeno di un millimetro; inoltre, c’era una fissità mortale in tutta la sua persona, dovuta all’assenza di movimento del petto provocato dal processo di respirazione. Queste due peculiarità, sebbene possano apparire insignificanti nel riferirle, produssero un effetto impressionante e sgradevole quando vennero notate.

-Schalken il pittore di J. Sheridan Le Fanu –

Ai racconti sono alternati dei resoconti storici sui vampiri. Non sono proprio testimonianze dirette, ma riportano quelle che hanno fatto altri o che alcuni hanno fatto ad altri ancora. Prese tutte con una certa serietà. 

Questo non vuol dire che tutti credessero ciecamente a queste testimonianze. C’è anche chi riporta che è bene indagare per appurare cosa ci sia di vero (senza dare per scontato che lo siano), oppure chi menziona queste credenze come sciocche superstizioni che hanno tutte una spiegazione scientifica, e prova a illustrarcele.

E così, finiamo per trovare delle storie anche in questi resoconti. Vampiri che seminano morte, che molestano la gente, che vanno di casa in casa di notte a dare forti pizzicotti, che trasmettono la loro maledizione ad altri cadaveri, e allora si deve bruciarli tutti, dei processi che bisogna fare ai cadaveri prima di fare qualcosa… insomma, davano un certo lavoro.


Queste credenze potranno farci sorridere adesso, ma in un mondo vasto e ancora sconosciuto, dove l’ignoranza non era certo aiutata dai limiti dei mezzi di comunicazione, dove lo studio dei cadaveri non era ancora cosi avanzato, dove pericoli sconosciuti erano ben più reali delle fasi di decomposizione di un corpo, il racconto controfirmato dei chirurghi di una cittadina e di qualche altro personaggio importante era tutto ciò che serviva per rendere reali le loro paure.

Uno dice di essere perseguitato di notte, uno muore non si sa perché, allora arrivano altri che si sentono perseguitati e si arriva a riesumare il cadavere ritenuto colpevole, che non è putrefatto come credevano! Allora è un vampiro. La leggenda è nata.

Conclusioni

Una bella raccolta questa Draculea, interessante per la varietà di racconti e per i resoconti riportati.

Se si vuole evitare una certa ripetitività, la si può leggere tranquillamente alternandola ad altre letture, per non cadere nella monotonia di troppi racconti vampireschi. 




Traduttori: Alessia Simoni, Francesca Cavallucci, Antonella Castello, Rosangela Amato, Tiziana Tonon, Valentina Muccichini, Oriana Esposto, Alessandra Sgarbi, Annarita Tranfici, Francesca Felici, Pina de Vita.

Editore: ABEditore

Pagg. 356

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