Il delitto di Abbey Court di Annie Haynes – Un giallo all’inglese per gli amanti del classico


Ci sono libri che si rivelano essere letture piacevoli e tengono compagnia, per esempio, in caldi pomeriggi estivi, senza però riuscire ad essere insostituibili. È il caso di questo giallo all’inglese che ho sfogliato volentieri mentre sorseggiavo un caffè freddo senza però trovarlo irrinunciabile. 

Amo i gialli e forse faccio un po’ la difficile – se non è Agatha Cristie faccio una smorfia alla Miranda Prisley – ma non è facile per me trovare quel qualcosa in più. Ci sono diverse letture gradevoli che si possono fare in questo genere e la scelta sicuramente non manca, ma pochi gialli mi fanno davvero battere il cuore. 

Nonostante tutto persevero, perché comunque mi danno tutti qualcosa.

 

Così, cosa avrà fatto mai Annie Haynes per non meritarsi il mio plauso? In realtà, come ho già detto, è un romanzo piacevole con un’ambientazione inglese sempre adatta a questo genere. La scena si svolge negli anni ’20 tra Londra e la campagna circostante, tra i protagonisti troviamo Lady Carew, una donna che sembra aver trovato la felicità fino a quando il passato torna a bussare alla sua porta. Perché si sa, un misterioso omicidio non semplifica certamente le cose, ancor di più se anche suo marito entra a far parte della scena come sospettato. 

 

Guardando il grande edificio di recente costruzione, rabbrividì. Pensava al colloquio che l’attendeva. Proprio in quel momento qualche orologio nel vicinato batté le nove e mezzo. Trasalì nervosamente, non doveva farlo aspettare, salì gli scalini. Nell’atrio, il portiere si toccò il cappello.

 

Credo proprio che potrei riprovare qualcos’altro di quest’autrice, perché ho apprezzato l’ambientazione anche se avrei voluto ancora più mistero. Infatti, non sono stata stupita dal finale anche se lo avevo indovinato solo a grandi linee. Io amo scoprire l’assassino e pensare: non l’avrei mai detto! Mi è sembrato che in questo romanzo sia stata data più attenzione al processo narrativo che a quello deduttivo, il che può andar bene ed essere interessante, ma io preferisco seguire un detective mentre indaga e si guadagna ogni singolo indizio. 

 

 



Traduzione: Claudio Mapelli
Editore: Elliot

Pagg. 248

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