La casa disabitata di Charlotte Riddell – Una coccola invernale


Vi starete chiedendo come mai io definisca una coccola un libro che parla di una casa infestata, non sembra di certo il tema di una storia che scalda il cuore. 

Forse, se aggiungessi un comodo divano, una coperta calda, una tazza di tè e la tranquillità di una serata invernale, troverei più consensi. Sono sicura che molti di voi apprezzano quest’immagine. La casa disabitata è la lettura ideale per una serata del genere, con la sua storia misteriosa, un po’ cupa, che si dipana lentamente, prendendo anche un tocco di giallo. Un libro da assaporare, dove non si trova uno spavento improvviso o una facile paura, ma l’inquietudine di ciò che non si comprende appieno ed è appena accennato. Dove questa casa che sembra rifuggire la vita umana, o meglio farla fuggire, ci viene presentata in lontananza e proprio a debita distanza scopriamo qualcosa su di lei e i suoi proprietari. Solo quando saremo completamente immersi nella storia, solo quando la curiosità sarà cresciuta, solo quando i personaggi avranno preso il loro posto potremo avvicinarci a lei.

 

Vi invito quindi ad approfittare di questi giorni che non sanno ancora di primavera per rifare un tuffo nelle notti buie dell’inverno, per scoprire se il mistero di questa casa possa essere risolto. Sarà Petterson, giovane avvocato che lavora per la Craven & Son, a farsi carico di questo ingrato compito, spinto dal desiderio di aiutare Miss Helena, erede proprietaria di River Hall. La di lei zia, la famigerata Miss Blake, porta avanti con ogni mezzo gli interessi della nipote, ma c’è un limite anche a quello che l’avvocato Craven può fare. Per quanto si continuino a trovare nuovi affittuari, nessuno sembra resistere oltre una manciata di mesi e questo non può che essere un grave colpo per le finanze delle due signorine.

Una storia di fantasmi in pieno stile vittoriano che vi farà immergere nella sua epoca e dalla quale non vorrete più riaffiorare.

 

Da notare come sempre la bellissima e curata edizione della Abeditore, che regala la giusta cornice a questa lettura. 

 



Traduzione: Antonia Mattiello
Editore: Abeditore
Pagg. 227 

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