Balzac e la piccola sarta cinese - Dai Sijie

Traduzione di Ena Marchi
Adelphi
176 pagine

Balzac e la piccola sarta cinese è un libro, un racconto, che è un vero piacere leggere. Voglio dire: è bello raccogliersi, scegliere il posto giusto, farsi una tazza di tè, mettersi comodi e senza impegni, e leggere.
Questa lettura, a suo modo spensierata, lascia un sapore agrodolce, perché l'ingiustizia del trattamento riservato a Lou e il suo amico è raccontata con una delicata leggerezza che non vuole riflettere superficialità, ma vivacità d'animo, di chi riesce a risollevarsi anche nei momenti più difficili. 

Luo e il suo amico (di cui non scopriamo mai il nome) non hanno che 18 e 17 anni quando vengono inviati in rieducazione, in uno sperduto paese di montagna.
Per sperare di poter ritornare un giorno alla loro vita devono adattarsi riuscendo a conservare se stessi, cosa che non sembra facile. Il giovane protagonista e narratore può contare sul suo violino, un importante conforto, e il maggiore Luo sull’abilità di cantastorie. 
Ma ciò che fa la differenza fra un mero trascinarsi giorno dopo giorno e una più piena consapevolezza di sé, per loro, e per una piccola sarta, è una valigia. O meglio, il suo contenuto, un tesoro prezioso e contrabbandato. Libri. Traduzioni di libri occidentali, primo fra tutti Balzac. 
Sono loro la salvezza, la rinascita di questo trio. Soprattutto per la piccola sarta, che finisce per scoprire i suoi desideri, che non immaginava neanche di avere, e un bene così prezioso che non tutti possiedono: la libertà. Grazie ai libri comprende che c’è altro oltre le montagne che confinano la sua vita e il mondo che conosce comincia a starle stretto.
I due giovani invece, dovranno imparare che la vita non è come uno dei loro romanzi, e che non va sempre come programmato. La realtà è meno romantica della fantasia. Sono ancora due ragazzi, non ancora pronti ad affrontare le delusioni della vita.
Il finale ci riporta con i piedi per terra, scuotendoci dall’atmosfera favoleggiante del libro.


Dai Sijie ci mostra l’importanza della lettura e come essa posso influenzare profondamente le nostre menti, plasmandoci pagina dopo pagina, perché in fondo: noi siamo anche ciò che leggiamo.


“Spesso, dopo mezzanotte, spegnavamo la lampada a petrolio nella nostra casa su palafitta, e ci stendevamo ciascuno sul proprio letto a fumare nel buio.
Allora dalle nostre bocche fluivano l’uno dopo l’altro titoli di libri, e in quei nomi c’erano mondi a noi ignoti, e dal suono delle parole, dall’ordine dei caratteri, emanava un che di misterioso e squisito…”

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