La cerimonia del massaggio – Alan Bennet

Traduzione di Giulia Arborio Mella e Marco Rossari
Adelphi
95 pagine

Clive Dunlop era un massaggiatore molto richiesto a Londra, i VIP di tutti i settori ricorrevano a lui. Per farsi massaggiare e anche per qualche “attenzione” in più. Non c’è da stupirsi quindi se alla sua commemorazione, il funerale vero e proprio era stato in Perù mesi prima, si presentano una gran quantità di personaggi famosi. E non tutti sapevano che anche gli altri conoscevano Clive.

Bennet ci permette di osservare questa calca, come si comporta, come affronta la morte e i segreti che aleggiano nell’aria. Una satira dissacrante che, nonostante sia piacevolmente scritta, non sono riuscita ad apprezzare più di tanto. Ho preferito di gran lunga altri libri dell’autore come Nudi e crudi e La sovrana lettrice. Li ho trovati sicuramente più divertenti, con questo si aspetta ma non si raggiunge mai un culmine. La quarta di copertina trae veramente in inganno, perché più che a far ridere questo racconto sembra mirare a far riflettere (sull’omosessualità nella chiesa e come viene affrontata, sull’AIDS), ma non mi sembra che riesca nell’intento perché è troppo breve e affronta i temi di striscio. Nonostante il suo spirito riflessivo, non lo consiglierei comunque (anche se uno desidera leggerlo non lo sconsiglierei neanche, lo so la cosa è ambigua).

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