I bambini avranno sempre paura del buio – H. P. Lovecraft

A cura di Silvia Lumaca
Nuova Editrice Berti
106 pagine

“L’atmosfera, non l’azione è il grande desideratum della letteratura soprannaturale.” Pag. 19

In questo piccolo libro sono raccolti alcuni degli scritti di Lovecraft sulla letteratura d’orrore e soprannaturale tratti da L’orrore soprannaturale in letteratura e sono accompagnati da due Note dell’autore sulla letteratura soprannaturale e su come scrivere racconti fantastici.
Lovecraft ci accompagna alla scoperta di questa letteratura e non è possibile non rimanere colpiti dalla sua sincera passione e voglia di condividere.
Nelle Note iniziali non mancano interessanti consigli, pratici e utili, e un’introduzione alla sua scelta di questo genere di scrittura.

“Ho scelto i racconti fantastici perché più degli altri si adattano a una mia naturale inclinazione; uno dei miei desideri più forti e persistenti è sempre stato quello di ottenere, anche solo per un momento, l’illusione di una misteriosa sospensione o la violazione degli insopportabili limiti del tempo, dello spazio, e delle leggi naturali che da sempre ci imprigionano frustrando la nostra curiosità verso gli infiniti spazi cosmici che si estendono oltre il raggio della vista  e dell’analisi. Queste storie enfatizzano spesso l’elemento orrorifico perché la paura è la nostra emozione più profonda e forte, ed è anche quella che meglio conduce alla creazione di illusioni che sfidano le leggi naturali.” Pag.13

È quindi forte in Lovecraft il desiderio di esplorare, di andare al di là dei confini conosciuti dall’uomo. Un desiderio anche scientifico di conoscenza, di voglia di scoperta. Mi sembra che questo sogno di sondare il cosmo a noi sconosciuto e di incontrare forme di vita sia sfociato nell’unico modo che il recluso di Providence avesse a disposizione. Poiché non poteva addentrarsi nello spazio e toccare con mano ciò che ancora è fuori portata delle nostre conoscenze e percezioni, abbia tentato di raggiungere un’apertura mentale e sensoriale attraverso la letteratura. Ritornando alle origini, a quella che è l’amozione primordiale: la paura.

“L’emozione più forte e antica nell’uomo è la paura, e il tipo di paura più antico e forte è la paura dell’ignoto.” Pag. 33

Un’emozione talmente radicata in ognuno di noi da riuscire a scuotere ancora mente e corpo, indipendentemente dalle conoscenze acquisite secolo dopo secolo. Siamo ancora travolti dall’irrazionale.

In seguito negli scritti Lovecraft ripercorre la storia del soprannaturale in letteratura, partendo dalle radici, passando per l’imprescindibile romanzo gotico e gli autori che (secondo lui) sono state tappe fondamentali di questo percorso, fino ad arrivare a maestri suoi contemporanei.
Così non possiamo che renderci conto che la letteratura dell’orrore e del soprannaturale è sempre esistita, basta pensare alla prima raccolta di leggende macabre mai rinvenuta. Si tratta de Il libro delle meraviglie di Flagonte di Tralle, segretario dell’imperatore romano Adriano (ci troviamo nel II secolo d.C.), con cadaveri che risorgono dalla tomba e teste decapitate parlanti.

Ho trovato questo libro decisamente interessante e in poche pagine Lovecraft è riuscito a infondere tutta la passione che provava. È sicuramente istruttivo per una neofita come me.


“I bambini avranno sempre paura del buio, e gli uomini – sensibili agli impulsi ereditari – si troveranno sempre a tremare di fronte al pensiero dei mondi fantastici e occulti celati alla nostra vista, che forse pulsano nei golfi al di là delle stelle, o premono orridamente sul nostro mondo tramite forze terribili che solo i morti e i folli sono in grado di intravedere.” Pag. 36

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