Racconti dell’antico Giappone – Algernon B. Mitford

Traduzione di Anna Pensante
Luni Editrice
396 pagine

Questa interessante raccolta del XIX secolo è opera di Algernon B. Mitford, interprete per la Delegazione inglese a Edo dal 1866 al 1870.
Il Giappone aveva da poco riaperto le porte al mondo esterno - l’isolamento nipponico ebbe fine nel 1853, quando gli Stati Uniti obbligarono il Giappone a firmare dei trattati e in seguito ne stipularono altri con altre nazioni – e il sistema feudale era arrivato alla sua fine, dando però il tempo a Mitford di scorgere la società giapponese tradizionale. Questo libro è il frutto di una lunga ricerca e i testi che vi sono tradotti influenzarono a lungo la visione occidentale del Sol Levante.
 

Dopo la prefazione dell’autore troviamo i Racconti:
  • I quarantasette Rônin
  • Gli amori di Gompachi e Komurasaki
  • La vendetta di Kazuma
  • Storia degli Otokodaté di Yedo
  • Le fantastiche avventure di Funakoshi Jiuyémon
  • La ragazza Eta e lo Hatamoto


Le Fiabe, invece, sono surreali e brevi, giusto un paio di pagine (a parte Il fantasma di Sakura che è più lunga).
La sezione dedicata ad Alcune superstizioni comprende piccoli racconti con volpi, gatti e tassi. Questi animali hanno poteri, possono assumere sembianze umane ed essere malvagi come buoni.
I Sermoni giapponesi sono insegnamenti con piccole storie, che vogliono indicare una morale. Si rifanno a insegnamenti buddhisti, confuciani e dello Shintô.
Arriviamo ora alle Appendici. La prima riguarda l’hara kiri (o seppuko), il rituale del suicidio dei samurai. Si tratta di una cerimonia avvolta da regole precise (come per tutte le cerimonie giapponesi) che vuole dare una morte onorevole ai samurai che non hanno altra scelta se non porre fine alla propria vita. La complessità dell’esecuzione richiede un’istruzione precisa, che nelle famiglie all’antica era impartita fin da bambini per farli arrivare a quel momento preparati e senza timore (sia che fossero i condannati o i secondi a mozzare la testa del primo). Mitford riporta una sua testimonianza diretta a un seppuku che non può certamente lasciare indifferenti, data la sua accuratezza. La descrizione di questa cerimonia, all’apparenza semplice ma in realtà molto complessa, sorprende per la sua esecuzione impeccabile da parte del samurai condannato.
Altre parti delle Appendici sono: La cerimonia del matrimonio, La nascita e l’educazione dei figli, Riti funebri.

Un libro davvero appassionante che non può fare a meno delle introduzioni e delle note presenti, che approfondiscono gli argomenti trattati e danno importanti spiegazioni per la comprensione stessa dei racconti. Non è semplicemente una serie di storie e leggende, ma ci permette di avere una prima idea sull’antica società giapponese, con i suoi usi e costumi. I temi trattati vanno dalla prostituzione ai lottatori di sumo, dall’infedeltà coniugale ai reietti della società. Il tutto sempre accompagnato da un atteggiamento rispettoso che invoglia la lettura.

Le stampe presenti nel libro e che servono a illustrare le storie, furono richieste dallo stesso autore a un artista giapponese, Ôdaké.


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