L’uomo invisibile – Herbert G. Wells

Traduzione di Andrea Montemagni
Edizioni Clandestine
142 pagine

Essere invisibili è qualcosa che molti di noi hanno desiderato, per poter aggirarci indisturbati, sfuggire a momenti scomodi, scomparire dalla vergogna, e qualcuno avrà avuto anche pensieri meno puri.
Non è, tuttavia, qualcosa da desiderare con leggerezza e senza le dovute specificazioni. Infatti, non posso fare a meno di pensare ad un episodio di X-files nel quale un incauto giovanotto chiede a un genio (o qualcosa di simile) di renderlo invisibile. A quanto pare era un genio molto pignolo e perciò eseguì la richiesta alla lettera, senza includere vestiti e senza poter invertire a comando il processo. Il poveretto finì investito da un’auto…

In questo libro il romanziere di fantascienza Herbert G. Wells dà prova di nuovo della sua bravura, creando le giuste atmosfere di panico e agitazione, evidenziando le problematiche della situazione, ideando un metodo scientifico per spiegare il successo del protagonista.
Questi, è un fisico disposto a tutto pur di raggiungere il suo scopo, una sorta di scienziato pazzo che però non sembra trovare la pace neanche al culmine della sua scoperta.
All’inizio potremmo anche simpatizzare con quest’uomo in fuga, costretto a nascondersi e a sotterfugi per sfuggire a sguardi indiscreti, mentre cerca un sistema per ritornare visibile. Ben presto però, sembra essersi trasformato nel mostro che tutti lo credono, come se l’invisibilità avesse reso visibili le sue vere intenzioni.

Riporto una frase che mi ha fatto pensare a un’altra opera di Wells.

«Ero in uno stato di esaltazione, mi sentivo come potrebbe sentirsi, in una città di ciechi, un uomo che vede.» pag. 98

Dopo queste parole, come non pensare a Nel paese dei ciechi, pubblicato nel 1904? E come saprà chi l’ha letto, il protagonista non è che si ritrovi proprio a essere un re in una situazione del genere… Chissà se Wells aveva già in mente la storia, e possiamo quindi leggerci un po’ d’ironia, oppure è una pura coincidenza.
In ogni caso, in entrambe le storie, i protagonisti non sono solo diversi, bensì, sono distanti dalla realtà e da tutto ciò che conoscono coloro che li circondano.

Pubblicato per la prima volta nel 1897, questo romanzo, o almeno il tema che tratta, è conosciuto anche dai non lettori di Wells. Quante saranno le trasposizioni cinematografiche, televisive, ma anche i libri, fumetti, ispirati da esso?

Consiglio sicuramente di leggerlo, se non altro per esplorare l’immaginario di fine Ottocento e i misteri scientifici che ne turbavano i sogni.

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