Una cosa divertente che non farò mai più - David Foster Wallace

David Foster Wallace
Traduzione di Gabriella D’Angelo e Francesco Piccolo
Minimum Fax
149 pagine

Non è possibile fare semplicemente un riassunto perché non si tratta di un romanzo ma di un reportage narrativo. Wallace fu incaricato dalla rivista Harper’s di scrivere un articolo su una crociera extralusso ai Caraibi, il tutto finì per trasformarsi in questo libro.
Non spaventatevi, potete leggerlo tranquillamente anche prima di andare in crociera. In fondo Wallace rende evidenti cose che già sappiamo, ma scegliamo di ignorare quando andiamo in vacanza. Queste grandi compagnie, così competitive fra loro, farebbero di tutto per attirarci dalla loro parte e convincerci che “abbiamo bisogno” di partire. Certamente, a volte l’entusiasmo che ci mettono è esagerato e anche noi riusciamo a vedere oltre la patina di superficialità delle loro brochure. Tuttavia, non vogliamo noi stessi essere ingannati? Non ci facciamo cullare dalle loro illusioni di nostra spontanea volontà? Forse dovremmo semplicemente prendere queste vacanze per quello che sono, accettare quello che una crociera ci offre, menzogne e smancerie comprese. Tutto questo in fondo fa parte di tutte le vacanze organizzate, di massa, “turistiche”. Andiamo sempre incontro a qualcosa di preconfezionato per noi, su una nave è forse più evidente perché non possiamo scappare.
Una crociera può piacerci o no a seconda di cosa ci aspettiamo. Non dobbiamo vedere queste città semoventi come grosse pignatte piene di belle sorprese e cose da fare. Il nostro scopo deve essere un altro, il viaggio. Esse devono tornare a essere quello per cui sono state create, un mezzo di trasporto. Ci possono portare in luoghi sconosciuti che altrimenti non potremmo visitare per mancanza di tempo e soldi. Si sceglie la destinazione, non la nave.

Credo che questo Wallace in fondo lo sappia, anche se lui ci mostra con ironia la vita di bordo e ci invita a guardare tutto in modo più approfondito.

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