A volte ritornano – Stephen King

Traduzione di Hilia Brinis
Bompiani
381 pagine

Dopo tanto girarci in torno alla fine ho deciso di affrontare Stephen King, strano che abbia aspettato tanto, visto che ho sempre apprezzato i film tratti dai suoi libri. Ci sono andata cauta e perciò, in un pigro pomeriggio d’estate, ho scelto questi racconti in una libreria al mare. Poi ovviamente ho messo da parte il libro e ho aspettato un adeguato periodo di tempo per leggerlo.

Lo ammetto, non siamo partiti bene, all’inizio pensavo che non mi sarebbe piaciuto. Per fortuna, mi sono dovuta ricredere. Pagina dopo pagina mi sono sempre di più appassionata e ho iniziato a farmi coinvolgere. Quello che c’è da dire lo saprete già, l’atmosfera alla fine ha iniziato a trasudare dal libro. Le emozioni provate guardando Cose preziose o Night flier hanno iniziato a farsi vivide e mi è sembrato di fare un salto indietro nel tempo, qualche decina di anni, quel tanto che basta per arrivare a un horror analogico e familiare.
Come per ogni raccolta alcuni racconti mi sono piaciuti più di altri, in classifica metterei sicuramente: Primavera di fragole, una cronaca inaspettata; Il cornicione, che mantiene alta l’ansia; Quitters, Inc., interessante; So di che cosa hai bisogno, inquietante a suo modo; I figli del grano, lascia col cuore in gola; L’uomo che amava i fiori, sembrava così solare; Il bicchiere della staffa, l’oscurità è ben dosata.

È stato un bel giro di racconti, sicuramente leggerò qualcos’altro. Mi chiedo solo quanto ci metterò a decidere cosa.

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