I falsi Demetrii – Prosper Mérimée

Traduzione di Tommaso Landolfi
Adelphi
302 pagine

Con la morte di Ivan il Terribile, nel 1584, inizia in Russia quella che è chiamata “l’epoca dei Torbidi”, fino all’ascesa al trono dei Romanov nel 1613.
Ivan aveva due figli, Fedor e Demetrio, e fu il primo a succedergli. Tuttavia, in realtà era il reggente Boris Gudunov a tenere le redini del potere (riuscendo anche a dare in sposa la sorella al nuovo zar).
Passano gli anni, con un Fedor devoto e un Boris Gudunov attento, finché nel 1591 perde la vita Demetrio, in quello che fu un incidente (o sospetto omicidio?). In questo modo, alla morte senza eredi di Fedor nel 1598, diviene zar Gudunov.
Potrebbe essere finito tutto qui, ma ecco comparire in Polonia un Demetrio redivivo, un avventuriero con voglia di conquistare e dotato di una buona dose di fortuna. Riesce a trovare sostenitori, complice il fatto che molti volevano vedere cadere Boris, e alla morte di quest’ultimo (naturale, suicidio o omicidio?) Demetrio prende il posto che gli “spetta”.
Sarebbe anche stato un buono zar, con a cuore il destino e la gloria del suo paese, ma era forse più portato alla battaglia che ai sotterfugi di corte. Generosità e magnanimità erano viste come debolezze, più che come doti. Inoltre, coloro che lo avevano supportato erano più motivati dalla voglia di sbarazzarsi di Gudunov che dall’idea di farsi governare da un ragazzino, che in realtà speravano di manovrare a piacimento.
Finì il suo regno ma non quello di Demetrio, poiché si fecero avanti, uno dopo l’atro, un altro paio di falsi Demetrii, meno degni però del primo. Così, siamo in un periodo d’instabilità per la Russia, dove si continuano a formare nuove alleanze e nuovi zar, i sovrani polacchi, svedesi e russi si sprecano, tutti alla ricerca di maggior potere.

Falso Dimitri I
Prosper Mérimée è molto abile nel raccontarci questi eventi, senza annoiare. La lettura risulta scorrevole e il contesto storico ben descritto, riuscendo così a far scoprire un nuovo pezzo di storia Russa a chi magari, come me, non l’aveva mai approfondita prima.
Le lezioni di storia a scuola non sembravano così interessanti, sarà che ho letto questo libro per piacere e non per obbligo, cosa che ha un peso decisamente rilevante. Cerco sempre di leggere con attenzione saggi e libri storici, chiedendomi cosa finirò per rammentare dopo qualche anno, ma non è forse questo un buon metodo per ricordarsi le varie nozioni? Continuare a leggere, di qua e di là, un pezzo su un testo e poi rileggerlo magari solo accennato di nuovo su un altro? E ricordarsi, richiamare alla memoria quanto appreso prima. Così anno dopo anno, i vari tasselli si vanno a completare, fino a formare la storia e il mondo che ci circonda.

Voi che ne pensate? Avete una memoria migliore della mia?

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