Troia – Mito e realtà – La mostra temporanea del British Museum

Il British Museum, fondato nel 1753, è uno dei più importanti e famosi musei del Regno Unito. Avere la possibilità di accedervi quando voglio è sicuramente una fortuna, poiché ha molto da offrire e ogni volta si può scoprire qualcosa di nuovo.

Non è solo la sua collezione permanente ad essere degna di nota, infatti, una cosa che apprezzo molto di questo museo è la qualità delle mostre temporanee che ospita. Ogni anno, per alcuni mesi, nelle sale dedicate potrete trovare opere provenienti da tutto il mondo e radunate secondo il tema della mostra, per esempio le ormai passate Sunken cities: Egypts losts worlds e Hokusai: Beyond the Great Wave.

Al momento potete trovare fino all’8 marzo 2020 l’esposizione intitolata Troy: myth and reality, che ho recentemente visitato.

Come potrete facilmente dedurre dal titolo è dedicata alla città di Troia, all’Iliade con i racconti delle valorose gesta degli eroi che vi parteciparono e gli dei che s’intromisero. Anche l’Odissea e l’Eneide hanno però un loro spazio all’interno della mostra.

Afrodite introduce Elena a Paride.
Nella prima parte della visita viene esplorato il mito com’era rappresentato nelle culture greche e romane (c’è anche qualcosa di etrusco), grazie alla testimonianza di scritti, dipinti, bassorilievi, sarcofaghi, coppe e naturalmente anfore. Ho potuto vedere dei pezzi veramente ben conservati, esposti coerentemente in una sala adeguatamente illuminata e decorata, con l’aiuto di scritte e pannelli per meglio comprenderli.
È stato interessante riconoscere alcuni eventi dell’Iliade e dell’Odissea e scoprirne di nuovi, ma soprattutto vedere in che contesti e i motivi per cui erano rappresentati a volte, al di là della semplice decorazione. La morte degli eroi rappresentata su elementi funerari dimostrava come tutti fossero destinati a perire.

Proseguendo ci lasciamo alle spalle il mito per cercare la realtà. In quanti l’hanno cercata, ripercorrendo le poche tracce disponibili, per ritrovare il luogo dove dei ed eroi si sono tanto combattuti per la bella Elena.
Ritrovamenti di Troia.
Le rovine della città sono state riscoperte nel 1871 da Heinrich Schliemann, che ha seguito la strada già in parte tracciata da altri studiosi come Frank Calvert. Schielmann cercò sempre di convincere e di convincersi di aver trovato la mitica città. Purtroppo, anche se il luogo esiste, non possiamo di conseguenza affermare che anche la famosa guerra sia reale, nonostante i ritrovamenti dimostrino che ci fu un contatto tra gli abitanti di Troia e i Greci (bisogna vedere come e quando).
La storia di Troia si perde nel tempo, fondata nel terzo millennio a.C. fu distrutta e ricostruita molte volte. Diversi reperti testimoniano le varie epoche della città.

Quella che io chiamo terza parte della visita è dedicata a Troia e all’Iliade nei secoli. Com’è stato reinterpretato il mito nel corso del tempo? Quante volte?
Il primo libro stampato in inglese (1473), una traduzione
di William Caxton di un'opera francese di
Raoul Lefèvre.
Fu tradotto in latino, in inglese e poi nelle altre lingue correnti. All’Iliade s’ispirano quadri, statue e diverse altre opere, nel corso dei due millenni d.C. fino ad arrivare ai giorni nostri.
È innegabile quanto abbiano influenzato e ispirato entrambe le opere di Omero, e in questa mostra troviamo delle testimonianze: le decorazioni dei bauli dei novelli sposi in Italia, il primo libro mai stampato in inglese (raccontava la guerra di Troia), un dipinto della regina Elisabetta I che in una scena interpreta Paride e invece di donare il pomo lo tiene per sé (poiché non ha bisogno dei doni delle dee, li possiede già tutti), film, opere che rappresentano lo scudo di Achille (in metallo nella versione ottocentesca, di led luminosi in una decisamente più contemporanea).



 
Elisabetta I e le tre dee (1569).


Re Priamo prega Achille di restituirgli il corpo del figlio
Ettore.
Questa coppa è stata trovata in Danimarca in una
tomba del 50 d.C.

È davvero una bella mostra e la consiglio a tutti. Se capitate a Londra non lasciatevela sfuggire, sul sito del British Museum potrete trovare informazioni su prezzi e orari, tenete presente che vi ci vorranno almeno un paio d’ore se volete girarla bene.




Ps: sul mio account instagram potete trovare altre foto della mostra, ecco il link.

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