Il libro delle anime di Glenn Cooper – Riprende l’avventura alla scoperta della biblioteca dei morti


Non ho resistito e nonostante sia passato poco tempo mi sono buttata sul secondo libro de La trilogia della biblioteca dei morti. Vi avevo parlato del primo volume non molto tempo fa ed eccomi alla seconda tappa senza sapere bene cosa dirvi.
Ora, come parlarvene senza anticipare troppo? Non è il genere di libro che è bene spoilerare, perciò questa sarà una recensione piuttosto breve. Non solo è un thriller, ma è il secondo di una trilogia! Perciò, non posso dire troppo di ciò che accade, rischio di dire qualcosa sul primo.

La trama


Vi ricordate di Will Piper? Bene. Lo ritroviamo in questo seguito sempre protagonista e pronto a menar le mani per portare a termine la sua missione, che sia per l’FBI o per se stesso poco importa.
In questo secondo volume andiamo avanti a dipanare il mistero che è la Biblioteca dei morti e diverse cose noi le sapevamo già grazie ai flashback del primo libro ma, finalmente, anche i nostri protagonisti scoprono qualcosa.
Come potrete dedurre dal titolo, al centro dell’attenzione sarà questa volta, in particolare, uno dei libri della biblioteca. Ripercorreremo il suo percorso nella storia e l’impatto che ha avuto sulla essa stessa. 
Basta, non dico altro. La storia a grandi linee la sapete. Fatevela bastare.

Era pesantissimo: riuscì a tirarlo fuori dalla cassa e ad appoggiarlo sul tavolo solo reggendolo con entrambe le mani. L’istinto gli suggeriva che quel grosso volume aveva qualcosa di speciale. Rilegato in pelle di vitello – liscia e chiazzata –, del colore del cioccolato al latte, aveva un lieve odore fruttato, che evocava muffe e umidità antiche. Le dimensioni erano notevoli: cinquanta centimetri di altezza, trenta di larghezza e dieci buoni di spessore. Dovevano essere almeno mille pagine. Quanto al peso, era almeno tre chili… no, di più. L’unico segno particolare si trovava sul dorso; una grande, semplice incisione fatta a mano: 1527.

Cosa ne penso


Mi è piaciuta come continuazione, anche se ci sono un paio di punti che non mi hanno convinta tantissimo, ma non ho intenzione di pensarci e andare a cercare il pelo nell’uovo del perché e percome si sono comportati in un modo o nell’altro, o pensare a ciò che non mi ha convinta del tutto. Sono piccole cose che nulla tolgono al piacere di questo libro e che credo mi capiteranno sempre con qualsiasi thriller (cartaceo e cinematografico). Chi di noi non ci è passato, chi di noi non ha inveito contro dei personaggi chiedendosi perché hanno fatto una cosa piuttosto che l’altra o non si è fatto domande sul comportamento delle istituzioni rappresentate? Capitata a tutti, perciò non mi sento di farle passare come vere critiche.

Conclusioni


Dei personaggi penso lo stesso della prima recensione, non ne sono stata particolarmente colpita e non mi ci sono davvero affezionata ma hanno svolto il loro compito. 
La storia prosegue bene, con bei colpi di scena e sembra proprio una preparazione all’ultimo libro, che leggerò volentieri. Questi volumi non sono troppo lunghi e rimangono scorrevoli, l’ho apprezzato perché l’autore non la tira troppo per le lunghe.
Ora voglio, devo, ho bisogno di sapere come finisce. Spero di non rimanere delusa.

Qualcuno di voi ha letto questi libri? Cosa ne pensate?



Traduzione: Gian Paolo Gasperi e Velia Februari
Editore: TEA
Pagg. 289

Commenti

Post popolari in questo blog

Holy Sonnet 10 – John Donne

La morte non è cosa per ragazzine di Alan Bradley – Piccole detectives crescono

L’ambiguo malanno – Condizione e immagine della donna nell’antichità greca e romana – Eva Cantarella