Autunno – Louis Bromfield
Traduzione di Luigi
Somma
Elliot
247 pagine
Questo libro narra la
storia della famiglia Pendleton, o almeno, quel che rimane di un antico casato
che ormai si sta deteriorando, poiché appartiene a un’epoca passata e staccata
dal mondo vero, tenendosi in vita solo grazie all’isolamento mentale che i suoi
membri si autoinfliggono. Credendo di essere superiori a tutti, si comportano
come tali, così vogliono agire e così vogliono essere trattati. L’idea che
qualcuno non voglia far parte di questa loro cerchia non sfiora lontanamente la
loro mente.
E poi c’è Olivia, moglie
di Anson Pendleton (figlio del capofamiglia John). È una donna forte, elegante,
bella, in gamba e ancora giovane, nessuno direbbe che ha un figlio quindicenne
e una figlia pronta per il matrimonio, e soprattutto, vuole vivere. L’esistenza
alla quale è confinata ormai da anni non è riuscita a distruggere il suo
spirito. Non può rassegnarsi e quando s’innamora di Michael O’Hara, lo
spiraglio di una vita ancora degna di essere vissuta si apre, facendole
intravedere un futuro.
Poi ci sono Sabine,
tornata con la figlia dai suoi parenti, per tormentarli con la sua mera
indomabile presenza; la zia Cassie, autoritaria e manipolatrice, pronta a
difendere l’onore della famiglia anche quando non importa a nessuno; John, il
cui senso del dovere è una catena indistruttibile; Sybil, la figlia di Olivia,
che vuole fuggire da tutto questo ed essere ciò che vuole.
Perché, vi chiederete,
vi sto parlando dei personaggi invece che darvi una descrizione della trama?
Perché sono loro a dare
vita a questo libro, a riempirne le pagine, a impregnare con il loro essere
ogni parola. La storia sono loro, con i loro pensieri, le loro scelte, la loro
visione del mondo. Ognuno vuole seguire la propria e alcuni vorrebbero anche
imporla agli altri.
Olivia, riuscirà a
rifiorire con un amore nuovo o il suo senso del dovere la imprigionerà com’è accaduto
al suocero? Sybil, riuscirà scappare in tempo o sarà costretta alla stessa
esistenza dei suoi genitori? Sabine, avrà la sua vendetta?
Autunno, non è il primo libro di Luois Bromfield che leggo (e con
il quale lui vinse il Premio Pulitzer nel 1926), anni fa incontrai La signora Parkington, che purtroppo non
ricordo più molto bene ma che mi piacque molto. Dovrei rileggerlo e, perché no,
cercare anche il film del 1944.
«Olivia voleva che la figlia fosse felice, e non capiva di
volerlo perché Sybil sembrava ciò che era stata lei un giorno, o almeno una
parte di sé, quella che non era mai riuscita a essere veramente viva.» pag. 45
«Lo meravigliava soltanto il fatto che ella fosse riuscita a
fuggire da Durham ed essere tuttora così diversa da quel mondo. Nutriva il
sospetto che durante il corso della sua vita dovesse esserle accaduto qualcosa
di terribile che alla fine le aveva donato una grande spirito di sopportazione
e di chiaroveggenza. Sapeva, poi, che
ella ritornando a Durham aveva scoperto un aspetto della vita che lui già
conosceva da lungo tempo, e cioè che non vi è niente di più suggestivo di una
persona contenta di essere se stessa, nulla di così invincibile quanto il
potere di un’onestà semplice, niente di così vivo quanto l’esistenza di una
creatura che cammina da sola. Era una donna che non sarebbe stata più sconfitta
da nulla.» pag. 68 – ciò
che O’Hara pensa di Sabine.
Consiglio questo romanzo
ma state pronti a godervi i suoi protagonisti, con i quali potrete andare
d’accordo, ma anche no. Non sempre le loro scelte e il loro modo di agire vi
piaceranno. Troverete donne forti e indomabili, che vogliono prendere in mano
le redini della loro vita e sono consce del loro valore.
È un romanzo di facile
lettura e piuttosto scorrevole che si può godere con tranquillità.
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