I custodi della biblioteca di Glenn Cooper – Il capitolo finale della trilogia


Ho finalmente terminato la trilogia de La biblioteca dei morti e posso dire di essere abbastanza soddisfatta.


Vi lascio i link per le recensioni dei primi due volumi, La biblioteca dei morti e Il libro delle anime, ma anche un breve riassunto generale.

La trama

A New York un serial killer invia cartoline alle sue vittime, dove annuncia il giorno della loro morte. L’FBI indaga e in particolare l’agente Will Piper. 

La realtà però è molto più complessa e va cercata nel passato. Nell’accordo tra Churchill e Truman - per nascondere un segreto che stravolgerebbe il mondo - e poi ancora più indietro.  Secoli, addirittura, perché la biblioteca sotterranea dell’isola di Vectis è nata ben prima del secondo conflitto mondiale.

Nel secondo libro approfondiamo invece la storia della biblioteca e l’influenza che ha avuto un suo volume nel corso della storia.

Con l’ultimo capitolo della trilogia vediamo un po’ come va a finire quest’avventura, sperando di scoprire tutti i segreti nascosti della biblioteca.




Mi è un po’ difficile parlare di questa trilogia senza fare anticipazioni, perché il bello sta proprio nel non sapere, nella sorpresa, nella suspense. Mi terrò sul vago quindi, abbiate pazienza.

La trilogia era partita molto bene, originale e ricca di suspense. Tutto ciò è andato scemando un volume dopo l’altro e, benché non possa di certo dire di essere stata delusa, non sono neanche rimasta folgorata.

Infatti, come già accennato, l’inventiva dell’autore sembra via via calare e, pur avendo un senso e andando anche bene, il finale non è da lasciare il fiato. Mi sembra che abbia scelto la via più facile per concludere la trilogia, senza sforzarsi troppo di trovare soluzioni fantasiose e innovative.


Nonostante questo il libro si lascia leggere e intrattiene, lo consiglio a chi ha già letto i primi volumi di questa serie perché non si possono di certo leggere o apprezzare separatamente. In ogni caso, non è di certo una lettura impegnativa.

Il protagonista, Will Piper, continua a non andarmi tanto giù. Va bene che è un donnaiolo e ha fascino, ma non è possibile che continui a mietere conquiste femminili che neanche James Bond. Oltre sessant’anni e conquista trentenni a destra e a manca, oltretutto per uscire da situazioni per le quali l’autore avrebbe potuto benissimo trovare altre soluzioni. Non riesce a piacermi o a convincermi.

Ci sono poi altri piccoli particolari, come le tecnologie e le situazioni politiche immaginate per il prossimo futuro, che non mi hanno convinta, ma vabbè, non è che mi abbiano dato fastidio più di tanto.

Conclusioni

Una bella trilogia, che si presenta molto bene nel primo volume ma che finisce per perdere originalità. Essendo una lettura facile e veloce la consiglio comunque, perché è interessante, ha una buona base e comunque mantiene a suspense, anche se a un certo punto si può già immaginare come andranno a finire un paio di cose nel terzo libro.

Rimango ancora incuriosita da quest’autore e credo che finirò per leggere qualcos’altro di suo, prima o poi.




Traduttore: Giovanni Arduino
Editore: TEA

Pagg, 266

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